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Da Draghi ai sostegni, Della Valle: "No ai licenziamenti, va cambiato il sistema. Un 50enne deve avere un futuro"

22 Marzo 2021

di Raffaele Vitali
SANT’ELPIDIO A MARE – Diego Della Valle non parla spesso, ma quando lo fa non si risparmia. E di fronte alla Gruber conferma il suo pensiero economico, ma anche sociale e politico. Una visione incentrata sulla solidarietà che da anni porta avanti dentro il mondo Tod’s e che durante la pandemia si è accresciuta.

Diego Della valle, il nuovo governo Draghi, per lei è una buona notizia e cosa è cambiato?

“La notizia è stata la migliore possibile. Il miglior chirurgo possibile entra in sala operatoria. Non c’è discussione e non c’è termine di confronti. Oggi è la persona più adatta per la credibilità, la conoscenza della materia e per come interpreta il senso civico del lavoro che fa. Direi ottimo.

Il lavoro lo vedremo, non possiamo avere l’assio ogni giorno su cosa fa e il paragone. Le cose verranno fatte e nel miglior modo, senza dimenticare le condizioni che ha trovato. Pensiamo ai vaccini”.

Conoscendo Draghi, sarà lui che cambierà la politica o il contrario?

“Credo che porterà una ventata di pragmatismo e di lavoro serio, senza avere la preoccupazione del consenso elettorale. Ma con la politica ci dovrà discutere. Sarà più importante quello che la politica farà insieme con lui. Ed è una buona occasione per i nostri politici, alcuni in gamba, di far vedere come possono collaborare in un momento drammatico, cercando di fare gli interessi del paese senza discutere su cose banali che aumentano la confusione”.

Quali le cose più pretestuose che emergono?

“Oggi il problema è di come vaccinare. Il problema è questo, ancora non ho capito dove siamo inciampati.”:

Draghi andrà al Quirinale?

“Se chiede una mia opinione me lo auguro. Ultimamente in troppi parlano a nome di Draghi. Sarà lui a dirlo quando lo riterrà opportuno. Non credo voglia fare politica, lo avrebbe fatto prima. Vuole dare una mano al Paese. Bisogna collaborare, sapendo che chi oggi sta al potere, poi lascerà il posto ad altri. Il più bravo poi verrà scelto per andare avanti in futuro, al prossimo giro”.

Lei si vaccina e lo farà anche in azienda?

“Quando mi chiamano andrò a vaccinarmi. Se ancora devono fare gli 80enni, un po’ per me ci vuole. In azienda? La metterò a disposizione, lo abbiamo detto alla regione. Noi pronti, da domani mattina se ci sarà il bisogno”.

Decreto sostegni. Condono, blocco licenziamenti fino a giugno, indennizzi e sussidi, cosa non le piace?

“Se fosse l’unico più di una cosa. Non credo che si esca così. Servono più sostegni a chi ha bisogno. dare una mano un po’ a pioggia alle famiglie è necessario. Sussidistan? Direi proprio di no. Rifacciamoci la domanda tra qualche mese. Oggi bisogna aiutare famiglie e piccoli. Come sopravvivono i piccoli? L’aiuto è necessario. Sul condono, non lo amo, ma penso alla fase particolare ed è un dare la mano. Sul blocco dei licenziamenti sono d’accordo. Prima vengono le famiglie di chi lavora in azienda. Presto verrà bilanciato come provvedimento. Io ho oltre 5mila dipendenti, abbiamo chiesto a chi è vicino alla pensione se vuole uscire incentivato, ma sono pochissimi casi”.

Ma prima o poi si dovrà licenziare?

“Certo, le aziende hanno bisogno di ristrutturarsi, ma pazienteranno e poi lo faranno quando potranno, che significa quando ci sarà una soluzione dignitosa per chi perderà il lavoro. Bisogna ragionare su come convertire la vita di un 55enne che magari perde il posto. Su questo il sistema deve lavorare, favorire reinserimento e riconversione. Prima di ‘mandare a casa’ qualcuno bisogna prepararlo. Ho tanti amici imprenditori e non ne ho trovati di felici a licenziare. Se noi imprenditori dobbiamo metterci le mani in tasca, facciamolo”.

Quanto ha pesato sulla Tod’s la pandemia?

“Sul gruppo, come in molte della moda ha impattato in modo pesante, oggi in modo prevedibile, l’anno scorso improvvisato. Abbiamo cercato ogni strada per assorbire il colpo non credo che le piccole imprese abbiano avuto la nostra capacità e possibilità, la forza finanziaria dei grandi gruppi. Per cui aiutiamo loro. ‘Oggi bisogna dare e non chiedere, la trovo perfetta’ e quindi aspettiamo altre mosse”.

Draghi riuscirà davvero a fare tutto?

“Spero impatti sulla burocrazia. È un mondo che c’è e ti fa inciampare. Bisogna partire da lì, spero che questo governo lo faccia. Non so quanto durerà il governo Draghi, ma spero il tempo necessario per mettere a posto le cose e che serve alla nuova politica per capire che il mondo e l’Italia sono cambiati. Mi auguro che la nuova politica, finalmente c’è una fascia 35-55, si guadagni il consenso con le capacità e non con inciuci politici che oggi non supporteremmo più. Ci serve un gruppo che ci porti lontano, le imprese sono pronte”.

Veniamo alla politica. Il ritorno di Letta ha alzato i toni con la Lega di Salvini, Draghi saprà controllarli?

“Politicamente lui e Salvini sono agli opposti. Un conto è appiattirsi, un conto è collaborare per aiutare il Governo pur rimanendo padroni delle proprie idee. Se lo fanno con civiltà, possono anche avere idee diverse, rimarcandole. Gli italiani hanno bisogno di capire la politica. Sono certo che nessuno avrà più voglia di farsi guidare da qualcuno senza patente”.

Della Valle, Letta uomo giusto per il Pd?

“Un argomento politico, non sono un esperto. Va chiesto al Pd se pensa che i 5 Stelle siano assonanti nei principi. Che Letta sia tornato è una buona cosa. Ha una reputazione internazionale di primissimo livello ed esperienza. Mi piacerebbe che anche lui e Renzi tornino a parlare di politica, andando nella stessa direzione per gli interessi del Paese. Sarebbe un bel segnale. Renzi non so cosa voglia fare, ma ha le qualità per stare nel gruppo dei politici che possono mandare avanti questo paese”.

Salvini leader di una destra filo europea, ci crede?

“È evidente che ci sono due anime nella Lega. Io auspico la direzione verso l’Europa. Ma questo vale per partiti che hanno punti di vista diversi. Quando si tornerà a votare, i partiti si spaccheranno. perché l’europeismo, ovvero la politica moderna, non convincerà tutti. Sono convinto che chi dice sempre no o si incazza per campare non andrà lontano”.

Ottimismo?

“Non di maniera. Bisogna essere realisti e positivi, oltre che solidali: non sono tre fattori per il prete del mio paese, ma la linea guida della politica. Solo con questi valori aggiusteremo la situazione economica”.

L’Europa ci aiuterà?

“Partendo da Gentiloni e Sassoli, abbiamo figure chiave a Bruxelles”.

Il fondo per i familiari delle vittime da Covid, il suo ‘Sempre con voi’, ha raccolto 13 milioni. E ora?

“La raccolta non si ferma. Tanti italiani generosi contribuiscono. Non pensavo di poter raccogliere tanto denaro. abbiamo bisogno di consegnare le somme alle famiglie designate. C’è bisogno dell’aiuto del Governo anche per questo. La burocrazia blocca anche questo, bisogna velocizzare l’iter. Alle famiglie va il mio abbraccio e spero di poter portare sollievo”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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