PORTO SANT'ELPIDIO - Ci sono conversazioni necessarie ed altre di cui si potrebbe fare a meno, soprattutto in tempi in cui parlare e farsi sentire è globalmente molto facile e accessibile a tutti, indipendentemente da contenuti, modalità o circostanze. Ecco perché, quando si ha la possibilità di "far conversare" gli studenti con personalità meritevoli anche solo di uno sguardo, non ci si può esimere dal farlo. Questa la premessa con la quale nella mattinata di giovedì 9 novembre, alcuni docenti dell'IISS "Carlo Urbani" hanno fatto conversare i loro studenti, in diretta streaming dal cinema Multiplex di Porto Sant'Elpidio, con Pietro Grasso. Un progetto per la scuola, proprio nella settimana della legalità, voluto e organizzato dalla Fondazione 'Scintille di Futuro', Unisona Live Cinema e FondazioneConad.
I ragazzi delle classi 3B, 4A, 4B, 4C, 4D del Liceo Scientifico e della classe 4A del Tecnico Economico, accompagnati da sei docenti, hanno partecipato a un evento che ha avuto un respiro nazionale: erano coinvolti quasi 50mila studenti delle scuole superiori. Estremamente attuali e di fondamentale importanza gli argomenti trattati: dall'era della vecchia mafia, tramontata ma solo simbolicamente con la cattura e la morte di Matteo Messina Denaro, alla nuova mafia che ricicla i soldi sporchi in tutto il mondo grazie alle nuove tecnologie: le criptovalute e il deep web.
A fianco della conduttrice Alessandra Tedesco, in diretta da Piazza dei Mestieri a Milano, sono intervenuti il professor Ranieri Razzante, direttore del Centro di Ricerca su Sicurezza e Terrorismo e docente di cybersecurity, Geppi Cucciari, comica, cabarettista, conduttrice televisiva e radiofonica e naturalmente Pietro Grasso, giudice del maxiprocesso a Cosa nostra, procuratore capo di Palermo, procuratore nazionale antimafia, presidente del Senato e senatore, attualmente presidente della Fondazione Scintille di futuro.
Forte della sua lunga esperienza di lotta alla criminalità organizzata maturata al fianco dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Grasso ha illustrato ai ragazzi i molteplici aspetti del fenomeno mafioso. Proprio con l'intento di "educare i giovani" all'etica della responsabilità e per contribuire allo sviluppo della cittadinanza attiva e consapevole, Grasso ha cercato di far comprendere agli studenti un suo timore, cioè che «il sorriso di Paolo e la scintilla negli occhi di Giovanni possano scolorire, che il ricordo di quella stagione di successi e sconfitte abbia tracce meno profonde nel sentire comune e che ciò rischi di portare a una indifferente rassegnazione: il terreno più fertile per le mafie, vecchie e nuove».
Parole che hanno toccato il cuore di ragazzi e docenti, modulate con dignitosa pacatezza e in grado di fare riaffiorare ricordi intimi e riservati: la vita di donne e uomini che necessariamente devono far parte della nostra storia. Tantissime le domande rivolte dai ragazzi ai diversi interlocutori, tutte mosse dalla curiosità di comprendere e di poter diventare essi stessi, un giorno, il lungo filo della memoria. Nelle risposte, perfettamente calibrate in ogni loro parte, «l'urgenza di poter contare su molti alleati, non solo adulti consapevoli ma anche ragazzi che con la loro volontà di comprendere e la capacità di abbattere il pessimismo della ragione sapranno realizzare i loro sogni» e forse il sogno degli uomini onesti di ogni tempo: che la mafia possa non avere un futuro.