*Se la giunta regionale delle Marche non fosse esclusivamente impegnata nel risiko delle poltrone, farebbe sentire la sua voce per denunciare il taglio definitivo delle risorse destinate alla Orte-Falconara.
L'esecutivo, infatti, taglia ben 2,5 miliardi alle infrastrutture strategiche del Centro Sud ed ammette candidamente che non verranno reintegrate, come annunciato a più riprese da componenti del governo, nella prossima Legge di Bilancio.
Uno scippo ai danni dei cittadini e delle imprese che non potranno beneficiare di infrastrutture adeguate, attese da molto tempo e necessarie per la crescita economica e occupazionale dei territori.
La giunta Acquaroli, invece di occuparsi della spartizione delle cariche politiche, dovrebbe chiedere conto del taglio lineare di risorse che mette la parola fine a un'opera strategica per lo sviluppo delle Marche.
Si tratta di un'infrastruttura chiave: la destra decide di disinvestire su una direttrice ferroviaria trasversale tra Adriatico e Tirreno nel centro Italia, rinunciando all'opportunità attesa da anni di avvicinare le Marche a Roma. Evidentemente, la premiata ditta Meloni Acquaroli non la pensa in questo modo.
Le Marche escono ancora una volta penalizzate e ridimensionate dalle scelte del governo e la giunta regionale dimostra ancora una volta la sua totale inadeguatezza: evidentemente è troppo presa dall'ennesimo rimpasto e dalla volontà di non disturbare il governo. Una vergogna.
*Irene Manzi e Augusto Curti, deputati marchigiani del Pd