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Cristian, il tabaccaio: "Capodarco vive con noi: ci investiamo. Siamo pochi? Ogni attività fa il massimo. Il Comune ci aiuti a crescere"

3 Settembre 2024

di Raffaele Vitali

FERMO – “Altro che due attività e ‘poco altro’, qui diamo il possibile e ci impegniamo”. La famiglia Strovegli gestisce dal 2017 la tabaccheria di Capodarco di Fermo. Cristian è il titolare, con lui la mamma Rosella e il padre Fabrizio. Insieme, sono una delle anime di Capodarco, la frazione che piace a tutti ma che poi, in fondo, chi la vive davvero? Di certo loro che sono aperti tutti i giorni e vendono dalle sigarette ai giochi, dai prodotti per pulire ala casa al bagno schiuma fino alla cartoleria e alle caramelle.

Cristian, perché con la sua famiglia avete investito su Capodarco?

“E’ la nostra realtà, mio padre è nato qui e io sono cresciuto a Capodarco. Volevamo valorizzare il borgo”.

Lei ha 28 anni, vuole fare davvero il tabaccaio?

È stata una scelta di vita, sono entrato qui a 21 anni. Abbiamo rilevato la vecchia licenza e abbiamo investito su questi spazi, più ampi e visibili”.

Che valore ha una tabaccheria per una realtà così piccola?

“Noi siamo fornitori di servizi: fotocopie, cartoleria, profumi e poi ci sono i pagamenti. Aggiungo anche competenze informatiche, siamo davvero un valore”.

Il vostro è un mondo che cresce e in evoluzione?

“I servizi ogni volta cambiano o crescono. Fosse solo per i software che dobbiamo aggiornare. Da ex allievo del Montani posso dare consulenze, avendo studiato informatica, sono un perito”.

Cerca anche lei nuovi stimoli?

“Non mi fermo alla tabaccheria, se posso risolvo problemi ai clienti, dai cellulari ai pc. E mi diletto con la grafica, realizzo su richiesta listini e inviti”.

Quanto è difficile restare aperti?

“Uno pensa che gestire una tabaccheria sia oro. Ma è un mondo difficile, i guadagni si sono erosi. I clienti sono per lo più persone di passaggio. E chi viene deve sceglierci perché siamo sopra strada”.

Da dove arrivano le soddisfazioni?

“Da quelli che entrano, chiedono, comprano e se ne vanno raccomandandosi di ‘non mollare’. Il Covid ha cambiato molti rapporti, nel pre pandemia anche il mondo della scuola ci sceglieva. Noi possiamo dare quel quid in più consigliando il prodotto giusto. Ma alla fine chi viene per la cartoleria ormai lo fa per una emergenza”.

Le attività che offrite sono sufficienti, su cosa puntate?

“La parte informatica e di servizio è la principale. La cartoleria e la detergenza la stiamo riducendo, funzionano gli articoli regalo. Dobbiamo capire bene cosa si compra fuori da internet. Capire che il target anche dei clienti più piccoli. Maa noi siamo anche una risposta sociale, pensiamo agli anziani che magari on potrebbero andare altrove a fare la spesa e qui trovano tante cose”.

Vi sentite soli a Capodarco?

“Questo no. Le attività non mancano: estetista, merceria, macelleria, officina, fioraio, parrucchiere, alimentari, poste, farmacia, pescheria, falegname e un bancomat. Servirebbe una pizzeria, ma ci vuole tanto coraggio per aprirla. E magari una biblioteca per i ragazzi visto che abbiamo un Isc e un asilo privato. Anche questo aumenterebbe la partecipazione e la vita della frazione”.

Il comune potrebbe dare più servizi?

“La delegazione aperta tutti i giorni, ora è attiva solo due pomeriggi a settimana. Le persone ne hanno bisogno, sarebbe questo il regalo dall’amministrazione. Oltre a valorizzare il Belvedere e il Crivelli. E poi qualche parcheggio in più”.

Cristian, avanti tutta?

“Per forza e per volontà. Altrimenti dovrei ricominciare da zero. Ma non è quello che mi spaventa, a me piace quello che faccio e farlo a Capodarco”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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