La crisi politica che sta interessando la Giunta della regione Marche, con la Lega regionale che ha chiesto la testa di tre assessori, con l’obiettivo di ottenerne almeno una (Chiara Biondi, ndr), e il governatore Francesco Acquaroli che non sembra per nulla convinto.
E così, tra una nota che va da una parte e una dall’altra, il partito di Salvini prova a restare compatto. Solo che lo fa zoppicando, vedi la giornata di oggi in cui un terremoto verde si è scatenato dopo la nota del capogruppo in consiglio, Renzo Marinelli, che parlava di crisi rientrata e fiducia confermata ai tre assessori attuali.
Tecnicamente una nota a nome di tutto il gruppo, ma sono bastate un paio d’ore per capire che qualcosa non quadrava. “La questione è nelle mani della segreteria federale” chiarisce Giorgia Latini. Quello che si pensava è diventato realtà. La questione Marche è diventata una questione nazionale, con Matteo Salvini, o meglio con il suo vice Crippa, impegnato in prima persona a dirimere la matassa.
L’obiettivo è chiaro: fuori la Biondi, cambio di deleghe per Saltamartini e una nuova assessora donna alla Sanità. Un mix di cambiamento e conferme, con Antonini tranquillo al suo posto per proseguire il lavoro avviato a livello di bandi europei per le imprese, che siano manifatturiere, agricole o della pesca. E Lucentini? Non ha chiesto nulla in maniera diretta, anche se ha preso parte alle riunioni chiave in Regione come vicesegretario della lega. Per lui, vista la stima di Salvini, l’opzione principale resta quella di un ruolo a Roma.
“Noi – conclude la nota della Latini, che è stata firmata anche dallo stesso Marinelli – siamo uniti nel nostro obiettivo comune di servire la Regione e garantire un futuro migliore per le Marche”.
r.vit.