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Crisi della moda, le Marche trainano le regioni: "Chiesto al Governo la cassa integrazione per le imprese, anche piccole. Ma subito"

3 Ottobre 2024

MONTEGRANARO – Salvare l’oggi in attesa di un futuro migliore. La crisi della moda e del calzaturiero in particolare entra nel suo mese più difficile. Anche in tempo di gloria, i trenta giorni che terminano con Halloween son stati caratterizzati da uno stallo produttivo. È il mese in cui si è finti di consegnare l’invernale e no si è ancora iniziato a produrre l’estivo, perché mancano gli ordini.

È il mese in cui il supporto del sistema economico diventa determinante. Lo sa bene l’assessore regionale Stefano Aguzzi, e con lui i dirigenti Maestri e Rocchi, che ha prima ascoltato e poi cercato soluzioni. “Estendere le misure di sostegno al reddito per i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti a tutto il 2025 e confermare per la prossima annualità le proroghe degli ammortizzatori già sancite nella Legge di Bilancio del 2024”. Questo è quello che la regione Marche ha chiesto con un documento che ha visto l’ok della Commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Pubbliche amministrazioni.

La richiesta, rafforzata dal voto, è pronta, ora sta alla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, dai cui uffici era partita la richiesta alle Regioni di fornire un quadro esatto e puntuale sulla platea di lavoratori coinvolti e sull’entità delle misure di sostegno finora utilizzate dalle aziende coinvolte, trovare il rimedio. “Ci sono almeno 7mila lavoratori marchigiani che sperano nella cassa integrazione. Sono parte di una realtà nazionale fatta di 75mila dipendenti del settore moda”.

Tanti di questi lavorano in piccole aziende, oggi escluse dagli aiuti. Nel dettaglio si parla dei settori del tessile, della pelletteria e delle calzature, dell’occhialeria, della gioielleria, della confezionatura e della distribuzione, la durata dell’ammortizzatore in deroga andrebbe allungata al 31 dicembre 2025, facendo ricorso al primo veicolo normativo possibile.

Per le aziende più grandi invece si chiede la proroga al 2025 degli ammortizzatori già inseriti nelal attuale legge di bilancio. “Quello che chiediamo – conclude Aguzzi - è di costruire un ammortizzatore ad hoc per le imprese con lavoratori al di sotto delle 15 dipendenti, che non si limiti alle 12 settimane ma che riguardi tutta l'annualità 2025, visto che la crisi probabilmente avrà un impatto maggiore anche sul prosieguo di questa annualità”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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