FERMO – I datori di lavoro il loro grido d’allarme lo hanno già lanciato, ora tocca ai lavoratori accendere il faro sulla crisi del distretto calzaturiero di Fermo.
“Che – sottolineano i vertici della Filctem Cgil – è il pilastro dell’economia locale”. Tante le ragioni di quanto sta accadendo: la contrazione dei consumi, i dati in calo dell’export, l’eccessiva cautela degli investitori causata dall’instabilità economica mondiale, aggravata dai conflitti internazionali. “Preoccupano fortemente per le ricadute occupazionali, non solo per le aziende più piccole che non dispongono di adeguati ammortizzatori sociali, ma anche per il rischio di fallimenti di aziende industriali” ribadiscono Frediana Tarquini Linda Bracalente e Angelo Sabatino.
“Servono misure immediate e concrete per salvaguardare in primis l’occupazione. Va finanziata la cassa integrazione per gli artigiani e va allargata la cassa integrazione straordinaria alle aziende industriali con meno di 15 dipendenti, al fine di evitare i licenziamenti e consentire alle imprese di superare questa fase critica” spiegano i componenti della segreteria Filctem Fermo.
Pragmatismo, la Cig serve oggi, serve ora. Poi si può ragionare su moratorie e via dicendo. “Siamo difronte all’ennesima crisi ciclica che dovrà essere affrontata con misure urgenti, per gestire l’emergenza, in particolare quella occupazionale, ma servono, una volta per tutte, interventi strutturali a medio e lungo termine che risolvano i problemi annosi che denunciamo e dei quali, politica e mondo delle imprese, devono farsi carico: assenza cronica di politiche industriali, riforma degli ammortizzatori sociali in senso universalistico, riforma fiscale, investimenti in infrastrutture materiali ed immateriali, digitalizzazione, aggregazioni tra imprese, rilancio delle relazioni industriali, contrattazione di secondo livello”. Un lungo elenco, ma necessario.
“Sempre sperando che arrivi la primavera con i suoi ordini, una nuova fiera e la soluzione dei problemi. Ma sarà solo un rinvio del disastro che va affrontato in maniera seria e completa. Noi come sempre siamo aperti al dialogo e alla collaborazione con politica e associazioni di categoria, purché si avvii in tempi rapidi un confronto serio e capace di mettere in campo azioni efficaci, altrimenti saremo costretti a mobilitare le lavoratrici ed i lavoratori”.