Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Crisi Beko, per ora congelati gli esuberi. Castelli: "C'è uno spiraglio per Comunanza"

31 Gennaio 2025

COMUNANZA - Viene messo in stand-by il piano della Beko sulla chiusura di due stabilimenti in Italia e di licenziamento di 1.935 lavoratori, previsti entro il 31 dicembre prossimo.

E' questo l'esito del nuovo tavolo sulla vertenza - che coinvolge i siti di Comunanza e Fabriano (Ancona), Siena e Cassinetta (Varese) - che si è svolto al ministero delle Imprese e del Made in Italy, sotto il coordinamento del ministro Adolfo Urso e alla presenza di Mehmet Ragip Balcioglu, presidente e amministratore delegato di Beko Europe, e delle segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Uglm. Fuori dal ministero, oltre 400 lavoratori provenienti da tutti i siti italiani del gruppo, che in un presidio hanno fatto sentire la loro voce, al grido "il posto di lavoro non si tocca, lo difenderemo fino alla lotta".

La multinazionale specializzata nella produzione degli elettrodomestici ha dunque aperto uno spiraglio per "aggiornare" il piano (sti sta valutando al contempo un investimento di 300 milioni di euro), permettendo così la ripresa di un confronto con istituzioni e sindacati, anche se i tempi rimangono stretti.

Una buona notizia per i lavoratori dello stabilimento di Comunanza in cui a rischio ci sono ben 320 posti di lavoro con intere famiglie che verrebbero colpite pesantemente dalla decisione dell'azienda.
Infatti la Beko ha spiegato che sta valutando l'investimento dei circa 300 milioni di euro, di cui un terzo sarà destinato alla ricerca e sviluppo, in funzione "di ulteriori discussioni e della stabilità delle proprie attività in Italia". Ed in particolare l'azienda avrebbe fatto intravedere la possibilità di non chiudere proprio lo stabilimento di Comunanza (Ascoli Piceno) e di prevedere un percorso di tre anni per Siena, dove comunque ha ribadito la volontà di cessare la produzione.

Sul punto è intervenuto il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, che ieri ha partecipato al tavolo di confronto: "Grazie al lavoro del Governo Meloni e della Regione Marche, nel corso dell'ultimo mese e mezzo la posizione dell'azienda Beko è significativamente cambiata. La multinazionale, infatti, oggi si è dichiarata disponibile, in caso di contenimento dei costi industriali, a retrocedere rispetto alla chiusura dello stabilimento di Comunanza e comunque a non attivare le procedure di licenziamento. Grazie al Ministro Urso, si è aperto uno spiraglio rispetto ad una negoziazione che dobbiamo comunque svolgere con cautela e senza abbassare la guardia. È indubbio, comunque , che la voce del Governo, di un Governo vicino al cratere, si è fatta sentire in attese settimane".

"Oggi - ha proseguito - insieme Ministro Urso, al Presidente Acquaroli, agli assessori regionali competenti, ai sindaci interessati, alle parti sociali e agli altri colleghi parlamentari abbiamo preso atto delle significative affermazioni fatte della Beko. C'è ancora molto da lavorare e quelle che ci aspettano saranno settimane di confronto con tutte le parti coinvolte; confronto che seguirò con l'attenzione che merita questa realtà strategica per l'Appennino marchigiano. Abbiamo la consapevolezza che il Governo c'è e ci sarà. La difesa del territorio e del cratere non la stiamo conducendo da soli".

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram