FERMO – A metà. Fermo, o meglio la provincia, si trova esattamente in mezzo nella classifica sulla sicurezza stilata dal Sole 24 Ore che ha analizzato i primi sei mesi del 2023 della banca dati interforze dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno. Tanti i parametri, tante le voci che portano al dato finale: 55esima posizione.
Un indice di criminalità quindi basso con 3 mila denunce ogni 100 mila abitanti. L’anno precedente erano state duemila in più. Il che fa pensare a un miglioramento qualitativo. Cosa accade a Fermo? Tre casi di violenza sessuale, non pochi per una realtà così piccola. Ma Macerata ne ha 20. E poi ci sono tanti reati informatici (835 denunce per truffa digitale). A riprova, le operazioni di carabinieri e polizia, impegnati anche in una campagna di sensibilizzazione verso i cittadini, non solo anziani.
La droga non manca nel Fermano e sono 64 le denunce legate agli stupefacenti. Nessuna associazione mafiosa, ma i cantieri della ricostruzione sono sempre attenzionati perché rappresentano il pass ideale per la criminalità.
A livello di violenza, non ci sono omicidi volontari, mentre uno è stato quello colposo. Tanti i danneggiamenti e le minacce, come troppe sono le 47 rapine che fanno salire il territorio guidato dal capoluogo di una decina di posizioni.
A livello generale, “appare ancora più evidente la ripresa della criminalità predatoria: rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, hanno registrato una fiammata i furti con destrezza (+11,2%), quelli sulle auto in sosta (+11,4%), quelli di motocicli (+11,5%) e di autovetture (+8,1%).
Salgono anche i furti in abitazione (+5,6%) e le rapine in abitazione (+7,2%), il cui trend risulta in calo ormai da diversi anni” spiega il Sole 24 Ore. Dati che fotografano come crisi economia e disagio sociale abbiano impattato sull’animo criminale.
