FEREMO – Mentre gli imprenditori attendono prestiti, mentre le partite iva sognano i 25mila euro, mentre l’edilizia spera nelal copertura dei costi del Superbonus dagli istituti di credito, la Bce richiama in maniera chiara le banche italiane.
“Prestare per far fronte allo shock da pandemia” è il messaggio. E sul piatto della bilancia la Bce, che ha già allentato i vincoli, mette possibili misure aggiuntive se dalle moratorie sui prestiti dovesse scaturire un ulteriore peggioramento dei crediti deteriorati. Più tempo per ricostruire i cuscinetti di liquidità una volta che sarà finita l'emergenza; e l'apertura, finalizzata oggi da Banca d’Italia, a una platea più ampia di asset che le banche possono dare a garanzia della liquidità. Ma con un caveat: stop a dividendi e buyback.
A spiegare la situazione è Andrea Enria, presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce. Banche solide quelle europee che ora da una parte sono chiamate a sostenere l'economia reale, dall'altra rischiano una nuova 'botta’ alla qualità dei crediti ripristinata con fatica.
Il Comitato europeo per il rischio sistemico presieduto da Christine Lagarde teme una fiammata di default di famiglie e imprese, e ieri ha proposto di estendere a gennaio 2021 lo stop a dividendi, buyback e bonus nelle istituzioni finanziarie per far fronte all'emergenza. E la Vigilanza a Francoforte a luglio deciderà se estendere la moratoria che al momento arriva fino ad ottobre. Ma c'è un'altra moratoria in discussione, quella sui prestiti che molti clienti delle banche non riescono a ripagare. Un moltiplicatore potenziale degli Npl, i crediti deteriorati, che rischia di allargarsi se dovessero allungarsi i lockdown nazionali e prima o poi presenterà il conto.
“Se l'aumento degli Npl sarà maggiore rispetto a quello della crisi dei debiti - spiega Enria - credo che potrebbe esserci spazio per considerare misure aggiuntive”. La Bce potrebbe concedere più tempo, in futuro, alle banche per raddrizzare i bilanci. Come si appresta a fare sulla liquidità: “C'è ancora riluttanza da parte delle banche a usare i buffer di liquidità per dare sostegno all'economia. Alcune dicono che sono preoccupate dalle reazioni delle agenzie di rating, altre temono che se la Bce rimetterà dei limiti si troveranno con problemi. Ma noi diciamo loro che daremo tempo di ricostruire i loro buffer” ha spiegato Enria.
Bankitalia fa sapere che dal 17 giugno fino a settembre 2021 (con una possibile proroga) parte lo schema per l'Italia degli additional credit claims (Acc): liquidità della Bce a fronte anche di portafogli di credito al consumo e mutui a prescindere dalla probabilità d'insolvenza. Tutta la liquidità possibile, insomma, assieme alla politica monetaria della Bce, con i maxi-prestiti Tltro che hanno sfondato quota 1.000 miliardi per la prima volta dal 2013.
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