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Credito d'imposta per la moda, il Governo apre ai calzaturieri: pronti i certificatori. "Subito le linee guida, i casi vanno risolti"

17 Maggio 2024

FERMO – Primo importante passo, per certi versi decisivo, verso la soluzione dell’annosa e costosa questione dei crediti d’imposta per il settore moda nel settore ricerca e sviluppo, design e ideazione estetica.

È infatti nato l’albo dei certificatori per volontà del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, come richiesto dal settore. “Non possiamo che ringraziare il ministro Urso  e i suoi vice con cui spesso abbiamo dialogato. Molte nostre associate si sono trovate questa spada di Damocle sulla testa solo perché le regole non erano chiare. Ora ci sono gli arbitri che dovranno ristabilire la correttezza degli operati. Che sono certo riguarda la stragrande maggioranza degli imprenditori” commenta Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo e vicepresidente nazionale Assocalzaturifici.

L’Albo da ieri è in funzione, il Ministero ha selezionato le domande di iscrizione pervenute entro il 30 aprile. È stato un lavoro ‘politico’ molto complesso condotto al meglio dalla nostra presidente di Confindustria Moda Annarita Pilotti. La sua determinazione è stata fondamentale. Come l’impegno di Assocalzaturifici che l’ha supportata nelle azioni principali, dedicando ampio spazio al tema anche durante l’ultima edizione del Micam” prosegue Fenni.

L’Albo non chiude tutta la questione, ora sono necessarie le linee guida e agire sull'Agenzia delle Entrate, che ha aumentato la pressione.  Anche per questo la presidente Pilotti si è incontrata  con le Commissioni alle Attività Produttive di Camera e Senato.

“Chiediamo al Governo di preservare, sostenere e accompagnare il settore verso le sfide del futuro. La ricerca di semplificazione deve raccordarsi con la normativa Ue, molto stringente per il settore moda e anche per altri comparti. Invece l'articolo 1 dello schema di decreto legislativo in esame esenta dal coinvolgimento settori interessati dalla disciplina europea. Dato che secondo la normativa l'attività di controllo deve essere non solo repressiva, ma anche collaborativa, preghiamo di illustrare meglio i perimetri di questa esenzione, perché le norme italiane ed europee sono troppo collegate per evitare di considerarle in relazione”.

Per Confindustria Moda è fondamentate trovare una rapida soluzione alla irrisolta questione del ‘Credito d'imposta per i campionari realizzati nel periodo 2015-2019’, così come auspica che le certificazioni richieste perché un'impresa sia definita a rischio basso rispettino il criterio della proporzionalità. “Il settore moda e accessori ha reso grande l'Italia e il Made in Italy. Apprezziamo lo spirito dello schema di questo decreto legislativo e sottolineiamo con forza che oggi la vera materia prima 'prodotta’ dall'Italia è l'imprenditore, che va tutelato e seguito: siamo a disposizione del Governo per facilitare il dialogo con le nostre imprese” prosegue Annarita Pilotti.

Adesso sta alle imprese attivarsi. “Gli imprenditori, collegandosi al sito del Mimit , potranno selezionare il certificatore e versare i servizi di segreteria. Questo ovviamente riguarda chi ha investito in ricerca e sviluppo, design e ideazione estetica” ribadisce il presidente.

Un aiuto importante visto che riguarda anche chi ha ricevuto avvisi da parte dell’Agenzia delle Entrate per il periodo 2015-2019. “In una fase così complicata, segnata da un calo di ordini che sta causando un aumento vertiginoso di richieste di ore di cassa integrazione , il poter risolvere contenziosi che pesano anche per centinaia di migliaia di euro sarebbe una boccata di ossigeno.  Il risultato è stato raggiunto grazie a un’azione sinergica. Ed è quello che dobbiamo riscoprire a livello marchigiano, penso all’asse che stiamo rafforzando con le territoriali di Macerata e Ascoli Piceno, e poi nazionale. I distretti ormai hanno tutti gli stessi problemi, lo ha ricordato bene la presidente di Assocalzaturifici Giovanna Ceolini”.

“E’ questo anche il momento per far comprendere ai nostri parlamentari le necessità del comparto moda che vale 33 miliardi, di questi 14 vengono solo dalle calzature. Cassa integrazione, finanziamenti agevolati Simest a fondo perduto, moratoria sui prestiti bancari presi durante la pandemia ; questo è quello che serve urgentemente senza far passare altro tempo “ conclude il presidente dei calzaturieri di Fermo.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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