FERMO – Direzione Micam con la valigia più leggera. perché sulle nuove collezioni che da domani potranno essere ammirate dai buyer di mezzo mondo, si muoveva una spada di Damocle pesantissima: il credito d’imposta.
E' arrivata la buona notizia dal Governo: servirà una certificazione e l’azienda non dovrà restituire quanto avuto.
Per affrontare la tematica relativa al credito d’importa infatti nei giorni scorsi al Ministero dell’economia e delle finanze si era svolto un incontro tra una delegazione marchigiana con il Presidente Francesco Acquaroli, il viceministro Maurizio Leo e il sottosegretario Lucia Albano.
Insieme al presidente Acquaroli la delegazione era composta dalla presidente di Assocalzaturifici, Giovanna Ceolini, dall’imprenditrice calzaturiera Annarita Pilotti che è stata la promotrice dell’incontro, dal presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, da quello della Svem, Andrea Santori, e da Fabrizio Dominici, il commercialista esperto di ricerca e sviluppo, incaricato di seguire la tematica.
Il Mef ha prontamente risposto alla richiesta di attenzione e aiuto delle associazioni di categoria, in modo da affrontare la questione credito d’imposta da ricerca e sviluppo nel modo più efficace.
La questione è semplice: l’Agenzia delle Entrate ha chiesto la restituzione entro novembre del credito d’imposta sulle spese sostenute e documentate che invece ogni impresa credeva garantite. Il viceministro ha spiegato che l’unica soluzione, per evitare di restituire quanto si ritiene invece di aver correttamente ricevuto, è una certificazione.
“Aveva promesso velocità di azione, perché la strategia era chiara e ieri – spiega il presidente della Svem, Santori – il ministro Adolfo Urso ha firmato il decreto che definisce i requisiti dei soggetti abilitati al rilascio della certificazione”.
Il Ministro per le Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, ha infatti firmato il decreto. Martedì al Micam verrà presentato il documento, con tutti i dettagli. “Stando a quanto ci è stato anticipato, ora studieremo il decreto e ne parleremo martedì al Micam con imprenditori e rappresentanti del Governo, la norma prevede la certificazione per le imprese che ancora non hanno ricevuto la contestazione della violazione da parte dell’agenzia delle entrate” aggiunge la Ceolini.
“Già nella scorsa legislatura mi ero occupata – afferma il sottosegretario Lucia Albano – attraverso la presentazione di interrogazioni e atti parlamentari, dei problemi legati all’interpretazione della norma sul Credito d'imposta per ricerca e sviluppo. Il Governo ha risolto con competenza e pragmaticità un tema annoso che stava diventando insostenibile per le imprese italiane”.
“Non posso che esprimere soddisfazione per la soluzione trovata che va incontro alle necessità espresse dagli imprenditori – così il Presidente Francesco Acquaroli – il Governo anche in questa situazione ha dimostrato grande attenzione per una problematica che richiedeva un intervento incisivo e risolutivo”.
“Il sistema economico si è mosso compatto e abbiamo subito trovato l’attenzione della politica, siamo soddisfatti della risposta arrivata” aggiunge il Presidente Sabatini. La figura dei certificatori permetterà di definire in maniera chiara cosa sia davvero inseribile a livello di ricerca e sviluppo.
"Questa soluzione garantisce chi ha operato in maniera corretta, rispettando le regole, e oggi rischia di dover restituire tra i 20mila e i 500mila euro pur avendo investito, come previsto, nello sviluppo" concludono Santori e Sabatini