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Cpia, la scuola dentro l'Itet che forma i 'nuovi' italiani: "450 utenti, dallo straniero al 50enne che vuole riqualificarsi"

19 Gennaio 2024

di Raffaele Vitali

FERMO – Una scuola che non si ferma mai, da mattina a tarda sera: è l’Itet Carducci Galilei. Il motivo è semplice, perché è come una matriosca, ogni volta che sali di un piano trovi un’altra realtà sotto lo stesso tetto.

“C’è il blocco legato alla scuola tecnico economica al mattino. Numeri in crescita, nuovi corsi e spazi riqualificati” spiega la dirigente Cristina Corradini.  Poi entra in gioco la ‘scuola serale’, il diploma per adulti. “Stesse dinamiche del mattino, ma il target è un’utenza adulta che mira a una riqualificazione personale, a una crescita della propria vita. Ci sono le collaboratrici domestiche che vogliono il diploma o chi magari vuole completare il ciclo dopo tanti anni. Potrebbero partecipare anche i giovani che magari hanno abbandonato da poco le superiori, ma sono casi più rari” prosegue Corradini.

Infine, c’è la terza realtà, il Cpia. “Una scuola dall’alto impatto sociale” che è stata inserita all’interno dell’Itet nel 2014. Prima dipendeva da un punto di vista amministrativo dalla provincia di  Macerata, poi il passaggio a Fermo. “Le lezioni si svolgono il pomeriggio e dopo cena, peer questo la scuola è sempre aperta. C’è una utenza specifica che è fatta di stranieri che si muovono tra più livelli di apprendimento: dall’italiano base a quello che consente di ottenere i documenti per la cittadinanza, il tutto in sinergia con la Prefettura. Capite quindi che parliamo di un servizio sociale a tutti gli effetti. Soprattutto nella prima fase”.

Nel dettaglio entra il professor Fedozzi che è il coordinatore didattico del Cpia, che da quest’anno è stato inglobato ufficialmente nell’Itet dopo l’approvazione del nuovo piano scolastico regionale condiviso con la provincia di Fermo. “Parliamo di 450 studenti all’anno che partecipano ai nostri corsi di vario genere. Corsi di italiano per stranieri, che arrivano da tutto il territorio. In particolare l’A2 per la carta di soggiorno e il B1 per la cittadinanza. Corsi di 80 e 100 ore. Per cui chi inizia questo percorso deve venire a Fermo per almeno 200 ore”.

Parlando di stranieri, c’è un’attenzione particolare per le donne: “Per loro abbiamo inserito dei corsi al mattino in uno spazio di Monte Urano”. C’è poi il corso dedicato a chi non ha mai conseguito la licenza di terza media oppure ha un titolo di studio che non viene riconosciuto in Italia.

L’età media degli utenti è tra i 20 e i 35 anni. Ma non mancano gli over 50, in particolare per i corsi di ampliamento dell’inglese e di informatica per italiani e stranieri che vogliono conseguire competenze e aggiornarsi”.

Il Cpia si conferma quindi una scuola filiera: si parte dall’alfabetizzazione, si passa per la licenza media fino ad arrivare al diploma superiore. “Il tutto praticamente gratis, visto che la tassa di iscrizione obbligatoria per i corsi di alfabetizzazione, ad esempio, è di 25 euro all’anno. È proprio un sistema di integrazione”.

Funziona tutto, ma si potrebbe fare ancora di più, ne è convinto Fedozzi e la dirigente lo supporta. “Questa scuola è cresciuta tanto negli anni, ma non il numero dei docenti: sono sempre sette quelli a disposizione. Ecco, sarebbe bello che l’Ufficio scolastico regionale ampliasse questa voce, in questo modo potremmo anche pianificare uno sviluppo territoriale”.

Servirebbe una sede tra i Sibillini, magari ad Amandola e poter ampliare il servizio di quella a Porto Sant’Elpidio, che è la realtà con più stranieri della provincia. “Bisogna sempre ricordare che il Cpia non è di Fermo, ma del fermano e per questo cresce sempre nei numeri. I docenti danno il massimo, sapendo adattarsi a diverse tipologie di utenze, ma qualcuno in più sarebbe fondamentale. Sempre e solo per insegnare ancora meglio” conclude Fedozzi che sul tavolo di Provincia e Ufficio scolastico mette anche le intese con alcune amministrazioni per nuovi corsi di italiano per stranieri, e non solo, oltre alle lezioni in carcere da tempo avviate.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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