FERMO – Licio Livini, direttore dell’Asur 4, lo aveva già capito: per lo screening di massa che partirà a livello regionale servono spazi ampi dove poter allestire drive in, altro che palestre e palasport e spazi al chiuso come immaginato da qualche altro direttore generale. E la conferma arriva dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, che si è confrontato con la presidente di Anci Marche. “Servono aree drive-in nei Comuni per sottoporre i cittadini al tampone antigenico rapido senza farli scendere dalle loro auto, la collaborazione degli uffici anagrafe dei Comuni e la massima diffusione attraverso i siti web e profili social dei Comuni e dell'Anci dell'autocertificazione da compilare e firmare per sottoporsi volontariamente al test nella quale il cittadino dichiara di non avere i sintomi del contagio da Covid-19”.
La campagna prenderà il via venerdì 18 dicembre partendo dai Comuni capoluogo per poi procedere con i Comuni con più di 20mila abitanti e poi via 10mila abitanti, 5mila, sotto 5mila. I sindaci si preparano a fare la loro parte, gli ha assicurato la presidente di Anci Marche e sindaca di Ancona Valeria Mancinelli.
“Come Anci siamo pronti a fare la nostra parte come lo faremo, ciascuno nel proprio Comune, in qualità di sindaci” ha detto la presidente Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona. Secondo le stime sono circa 900mila i marchigiani che dovrebbero accettare di sottoporsi al test “considerando - ha ricordato l'assessore regionale - la percentuale di circa il 70% di adesione da parte dei cittadini di Valle d'Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano che hanno già effettuato una rilevazione di questo tipo. Abbiamo 2,2 milioni di test antigenici rapidi, quindi basteranno certamente”.
I dettagli operativi saranno messi a punto venerdì 11dicembre quando sono in programma le assemblee dei sindaci, con la protezione civile e l'Asur. In caso di tampone rapido antigenico positivo, il cittadino sarà sottoposto al tampone molecolare. Nel caso di esito negativo, in pochi minuti riceverà il responso e potrà rientrare nel proprio domicilio.
Ma intanto le Marche fanno i conti con un'epidemia che ancora morde e che fa registrare un record di decessi dall'inizio della seconda ondata: ben 18, tra cui due persone anziane, che non avevano altre patologie, una 76enne di Porto Sant'Elpidio, ma va anche detto che all’interno ci sono le due vittime elpidiensi del 5 dicembre. Più morti, mentre stabili restano i ricoveri, 600, e i posti occupati in terapia intensiva, 82. I positivi al coronavirus rilevati nelle ultime 24ore (con la domenica in cui si fanno meno test) sono 145 nel percorso nuove diagnosi.
