FERMO – Porte chiuse per i visitatori al Murri. Si torna come a maggio, quando in pieno lockdown per difendere personale sanitario e pazienti, il direttore dell’Asur 4, Licio Livini, prese questa decisione. Non che fino aa oggi si potesse andare avanti e indietro liberamente, ma da oggi si entra solo per reali motivi di necessità. Il rischio, altrimenti, è quello che sta accadendo al Mazzoni di Ascoli dove aumentano i reparti ‘sporchi’, ovvero con casi di Coronavirus all’interno.
Il cuore dell’azione medica, anche oggi con 21 nuovi positivi comunicati dal Gores, resta il reparto di Malattie Infettive guidato dal primario Giorgio Amadio: “Abbiamo 30 degenti, stiamo ricevendo prevalentemente pazienti residenti in altre aree vaste. Qualora il reparto dovesse arrivare a saturazione e si rendesse necessario accogliere altri malati, saranno interessate le altre due strutture ospedaliere dell’Asur per il ricovero in reparti non intensivi, quindi Ancona e Pesaro” spiega.
E questo potrebbe avvenire, visto che restano due soli posti al Murri, molto presto. La situazione è migliore, rispetto alla primavera, perché si conosce un po’ di più del virus e perché i pazienti vengono trattati in anticipo, evitando così il ricovero in terapia intensiva.
E a proposito della cura, Amadio chiarisce: “Per tutti i pazienti che necessitano di supporto respiratorio viene somministrato del cortisone (come nel caso del sindaco Calcinaro, ndr). A seconda della valutazione clinica, i degenti possono essere inoltre sottoposti a terapia con l’antivirale Remdesivir, che sta dimostrando una buona efficacia, oppure con plasma iperimmune”.
E proprio sul plasma Amadio lancia un appello: “Vorrei rivolgere a tutti i guariti da Covid-19 un invito a contribuire alla cura dei malati attraverso la donazione del plasma, contattando il Centro trasfusionale di Fermo”.
Raffaele Vitali