di Raffaele Vitali
FERMO – Il Covid esiste. Ma se ne parla meno e per molti è scomparso. Poi ci sono i numeri a far riflettere. Nell’ultima settimana, dati della Fondazione Gimbe, i casi sono cresciuti del 9,5%. Nella classifica provinciale dei contagi il valore più alto si registra ad Ascoli Piceno 613 (+14,2% rispetto alla settimana precedente); poi Fermo 598 (+7,7%), Macerata 575 (+5,4%), Ancona 555 (+15,5%), Pesaro e Urbino 476 (+4,4%).
Per quanto riguarda i ricoveri correlati al Covid, Gimbe ha riscontrato nelle Marche numeri superiori alla media nazionale per saturazione di posti letto in Area medica (11,7% rispetto alla media italiana del 9,8%) e, invece, di molto sotto la media nazionale in terapia intensiva (0,4% rispetto al 2,4%).
IL VACCINO SERVE
“Le persone non hanno capito che fare la quarta dose di vaccino significa togliere l’aria al virus, renderlo davvero debole” spiega Luciano Diomedi, direttore della Farmacia comunale di Fermo.
Per quanto riguarda la quarta dose, la situazione invece è ferma in tutta Italia: meno di 7 italiani su 100 si sono sottoposti alla quarta dose booster di vaccino anti-Covid. la ricerca è stata effettuata dall'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica (Altems) di confronto sistematico dell'andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.
DIOMEDI E IL RUOLO DELLA FARMACIA
Che non ci sia voglia è evidente. “Noi ogni giorno facciamo una sessantina di vaccini, sono accelerate nelle ultime settimane con la crescita dei casi. Ma il problema è che Fermo non ha un punto vaccinale”. Infatti per ora resta aperto solo il sabato mattina quello di Montegranaro.
“Tra l’altro – prosegue Diomedi – siamo l’unica farmacia del capoluogo. Non è semplice farli, per spazi e tempi, e non rende neppure dal punto di vista economico. Meglio un tampone. Ma è chiaro che una farmacia comunale deve garantire un servizio pubblico, i nostri obiettivi sono differenti”. Nonostante questo, basta presentarsi, attendere il proprio turno e il vaccino, il famoso bivalente anti varianti, è fatto dopo aver compilato come sempre l’anamnesi. Ci sono poi altre farmacie in giro per il territorio, ad esempio Pompei a Porto San Giorgio e Meconi, quella del presidente di Federfarma, ad Altidona.
POCHI GIOVANI
“Età media è sopra i 60anni, rappresentano l’80% di chi si presenta a vaccinarsi. E questo è sbagliato. Ma c’è anche un problema di comunicazione, le persone neppure sanno che possono vaccinarsi”. Ma che serva Diomedi non ha dubbi: “Non si percepisce il pericolo. Le persone pensano che lo si prende e non c’è alcun rischio. Non è più obbligatorio per le categorie, quindi sta alla volontà del singolo. Sotto i 60enni c’è poca sensibilità. Invece dobbiamo dire che il vaccino serve a togliere fiato al virus, gli togliamo benzina. Chi ha tre dosi può superare il Covid più facilmente, il virus è meno forte. ma è solo con una vaccinazione sempre più di massa che lo sradichiamo. Tra ‘altro questa quarta dose non ha proprio effetti collaterali, quindi anche il ‘no vax’ dovrebbe stare tranquillo, ha perso la storia degli effetti collaterali”.
Quello che ha riscontrato Diomedi è che gli over 60 che vanno sono pronti a fare anche l’antinfluenzale: consiglio di dividerli, staccarli di una ventina di giorni”.
NUMERI NAZIONALI
Tornando ai numeri nazionali, sul fronte vaccini, la percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 12,3% (media Italia 10,2%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni temporaneamente protetta, in quanto guarita da Covid-19 da meno di 180 giorni, pari al 2,4%. La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto la terza dose di vaccino è pari a 11,1%.
Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 12,3% (media Italia 18,7%). Infine la popolazione di età compresa tra 5 e 11 anni, che ha completato il ciclo vaccinale è pari 20,5% (35,2% Italia) più un ulteriore 2,1% (media Italia 3,3%) solo con prima dose. Gli over-80, si legge in una nota dell'Università Cattolica, sono la fascia di età con una copertura maggiore (29,83%), seguiti dalle persone di età compresa tra 60-79 anni, con una copertura pari al 12,93%.