di Raffaele Vitali
PORTO SANT’ELPIDIO – Dietro le cifre e i numeri delle visite, ci sono le persone, l’impegno, i professionisti. “Una mole di lavoro incredibile. 3228 prestazioni in due anni, ben 1848 prestazioni per 51 giornate di attività solo nel 2024” esordisce Federico Costantini.
Numeri che dicono molto, ma non tutto. “In tanti credono in noi. Un esempio è Paola Pandolfi, una delle nostre volontarie più attive. Ma ce ne sono altre, come numerosi sono i medici che trovano poi in scuole e comuni, 15 quelli coinvolti, i partner di azione” prosegue Costantini. I dottori Acito e Tucci sono due pilastri, ma non sono i soli, l’elenco è davvero lungo, come le specialistiche coinvolte: dermatologia con Morresi, Urologia, radiologia e poi psicologia e fisioterapia, con le dottoresse Esperide e Zeppilli, solo per citarne alcuni. Impossibile non citare le 651 ecografie tiroidee o le 140 mammografie.
“La prevenzione del tumore al seno è stata il punto di partenza del nostro percorso. L’anno scorso abbiamo investito sulla prevenzione maschile, che è a poco più di zero. Siamo partiti con due società sportive e alcune scuole, ora possiamo dire che la prevenzione al tumore ai testicoli sta portando grandi risultati”.
Non sono emersi tumori tra gli uomini, ma diversi casi da attenzionare, oltre a tanti episodi di varicocele. “Tanto da fare per educare e formare i ragazzi, a cominciare dalla conoscenza dell’andrologo. Per fortuna il supporto delle società che hanno sensibilizzato le famiglie, che altrimenti non sapendo non agiscono” ribadisce Costantini.
La Lilt lavora perché la Lilt possa chiudere entro dieci anni. “L’obiettivo è creare un sistema consapevole che non abbia più bisogno di un’associazione che operi tra le persone. Se ci sarà consapevolezza, che è legata all’informazione, la prevenzione diventerà normalità e con lei poi l’azione necessaria” chiarisce il vicepresidente provinciale, motore inesauribile di iniziative.
Insieme con le visite vengono effettuate anche le ecografie senologiche e testicolari, dopo l’acquisto del macchinario da parte della Lilt. “Noi ci impegniamo e continuiamo a rispondere alle chiamate, che sono continue, dei comuni. Il format non cambia: prima incontriamo i dirigenti, gli studenti e poi si prenota. Sono gli stessi ragazzi che poi abbattono le barriere familiari”. Questo garantisce numeri, ma soprattutto qualità. “Nessuno vuole sostituirsi alla sanità, che poi è chi dà le vere risposte”.
Lo guardano negli occhi i dottori al suo fianco. In lui hanno un pungolo, ma anche una persona generosa che come loro sta ridando a un mondo che gli ha dato soddisfazione negli anni. Il dottor Tucci è entrato correndo nel 2024 nel mondo ‘azzurro’ della Lilt e ha fatto numeri incredibili. “C’è grande differenza tra ragazzi e ragazze. L’uomo arriva dal medico quando ha sintomi o fastidi. Su 432 ecografie testicolari nelle scuole, nel 53% trovato delle patologie, anche piccole, che se lasciato lì avrebbero creato problemi di fertilità”.
Tra le tante, sono state rilevate delle lesioni, il testicolo a cielo stellato. “E qui abbiamo spiegato come agire. Parliamo di ragazzi tra i 17 e i 18 anni. Il tutto dopo una lezione teorica e pratica sull’autopalpazione, per prevenire insorgenze”.
Bisogna prevenire, per almeno due ragioni. “La qualità di vita, perché se non si prende in tempo il problema poi ci si ritrova in oncologia. La riduzione dei costi a carico del sistema sanitario, che così potrà garantire servizi migliori a più persone” ribadisce Tucci.
Che ricorda a tutti come i tumori stiano anticipando la lor venuta, a cominciare da quelli alla prostata e al colon che oggi riguardano anche gli under 50. Annuisce il dottor Luigi Acito, vero braccio destro di Costantini, ancora di più dopo che ha lascito la corsia del Murri dopo la pensione.
“Nel nome Lilt, La seconda ‘l’ è lotta, noi siamo dei guerrieri, dei lottatori. Significa impegnarsi per sconfiggere l’avversario. Noi - spiega Acito - affrontiamo il tumore e cerchiamo di sconfiggerlo. Nel 2024 abbiamo deciso di non darci limiti di tempo e spazio. I due mesi classici, ottobre e novembre, sono stati destagionalizzati. E poi siamo andati fuori dalle città più grandi, toccando molti comuni”.
Nel campo dei tumori al seno, l'azioen di Acito si muove su due direttive: la prevenzione primaria e secondaria. La prima mira a non far formare il tumore, considerando che uno su quattro è legato al mangiare troppo e muoversi poco. “Per questo ci siamo rivolti alle società sportive”. La secondaria è invece la diagnosi precoce: per le giovani è importante l’autopalpazione, solo due donne su dieci la praticano bene, altre non lo fanno per paura.” Agli incontri nove su dieci lo hanno capito e lo fanno. Per le donne dopo i 45 anni, l’invito è invece a partecipare agli screening, le donne devono presentarsi e prenotarsi con tempi brevi”.
Un grande lavoro di squadra, la crescita significativa nel triennio, sia nelle prestazioni erogate sia nelle iniziative divulgative e di sensibilizzazione, hanno rafforzato il ruolo prezioso dell’associazione nella comunità. “Si percepisce l’attenzione del territorio, stiamo seminando. Non è solo questione di visite gratis” conclude Costantini.