Sindaco Nicola Loira, come sta vivendo Porto San Giorgio l’emergenza Coronavirus?
“Ricevo da giorni moltissime richieste di chiarimenti in merito a come comportarsi in questo difficile momento. Da qui alcune raccomandazioni, attenendomi scrupolosamente ed esclusivamente a quanto disposto dal Governo ed a quanto ho direttamente appreso dagli esperti sanitari nelle sedi competenti, in primis la Prefettura di Fermo”.
Da dove partire?
“Pensiamo che la chiusura delle scuole non è finalizzata soltanto alla tutela dei minori, quanto in particolar modo ad evitare che questi possano diventare veicolo di trasmissione del virus verso i nonni ovvero i familiari conviventi affetti da altro genere di patologie per i quali questo virus, come altri, può rappresentare una seria minaccia alla salute”.
Per cui, niente scuola ma anche niente parchi?
“Sono da evitare le stesse concentrazioni eccessive di persone nei giardini e negli altri spazi pubblici, rimanendo in questi giorni il più possibile all’interno delle proprie abitazioni. La situazione va vissuta serenamente ma con grande attenzione e senso di responsabilità. Ciascuno di noi è responsabile della propria salute ma anche di quella degli altri. evitiamo di fare danni alla comunità”.
Entriamo nel merito dei comportamenti. Quali i principali da tenere?
“Innanzitutto chi ha febbre è doveroso non frequenti altre persone, osservando un periodo di isolamento che favorisca la propria ripresa e non rischi di contagiare gli altri. Chi avverte il progressivo acutizzarsi della sintomatologia respiratoria si rivolga telefonicamente al proprio medico di base ovvero direttamente al numero verde 800936677. È assolutamente vietato recarsi spontaneamente al pronto soccorso, potrebbe favorire la diffusione del contagio, qualsiasi sia la tipologia virale di cui è affetto”.
Ma se uno non ha sintomi, cosa deve fare?
“L’igiene personale e degli spazi è prioritaria: lavarsi di frequente e accuratamente le mani, mantenere sanificati pavimenti e superfici diventa fondamentale, in special modo nei locali pubblici. Allo scopo si raccomanda l’uso di prodotti a base di alcol e candeggina. Chi fornisce servizi alla persona è pregato di sanificare le sedute e gli spazi circostanti dopo ogni prestazione”.
Agli anziani chi pensa?
“Giorni è oltremodo opportuno che le persone anziane ovvero quelle affette da una qualche pregressa patologia rimangano nel loro domicilio: sarebbe pertanto apprezzabile che i nostri pubblici esercenti, specialmente del settore alimentare, potessero con generosità consegnare a domicilio la spesa, specialmente a quelle persone che si conosce non avere congiunti giovani che possano prestare aiuto per l’approvvigionamento dei beni di prima necessità”.
Sindaco, quale è l’ultimo appello?
“Non comportiamoci in modo scriteriato, ovvero difforme dalle regole che ci sono state impartite dal Ministero della Salute, altrimenti rischiamo concretamente di fare danni alla comunità rendendo vano lo sforzo in primis del personale medico e paramedico che sta profondendo con coraggio e senza risparmiarsi in questi giorni”.
Ma la gente ha voglia di uscire.
“Lo so. Ma bisogna fermarsi. Anche per questo nelle palestre e negli altri luoghi dove naturalmente è prevista la contemporanea presenza di più persone, non è consentito svolgere attività di qualsiasi natura se non si riesce a mantenere la predetta distanza. Il disagio per le limitazioni alla nostra vita di relazione, per la forzata rinuncia allo sport ed a quant’altro ci fa sentire vivi, in questo momento vale la pena essere sopportato”.