Incontro in Prefettura per i sindaci del fermano e i vertici dell'Asur in attesa delle decisioni del premier Conte e dei presidenti di regione.
FERMO – Un incontro di due ore in Prefettura a Fermo, seguito a quello che il prefetto Filippi aveva avuto nel pomeriggio con il presidente della regione Luca Ceriscioli, che ha messo di fronte sindaci, quasi tutti quelli della provincia, personale dell’Asur con in testa il direttore Licio Livini e prefetto Filippi.
Due ore per ribadire che la sorveglianza necessaria è solo per chi proviene dai comuni indicati dal decreto del presidente dei ministri. È stato ribadito che il coronavirus probabilmente può star girando per le Marche, ma non c’è alcun caso accertato, per cui nessun focolaio e quindi la non necessità di misure importanti.
Al momento si procede con azioni di contenimento in Italia dove ci sono focolai. Mancando il vaccino, si può solo sorvegliare. Come avvenuto ad esempio con un gruppo di ragazzi cinesi del conservatorio di fermo che erano tornati dalla Cina dopo le vacanze. Sono stati controllati per quindici giorni e, vista l’assenza di ogni sintomo, poi sono tornati a lezione con l’ok di Comune e Asur.
Numerose le domande rivolte al direttore Livini e al dottor Ciarrocchi: ma se mi torna una famiglia dalla Tailandia che devo fare? Avvisare il servizio igiene e sanità pubblica, guidato dal dottor Amadio che guida il reparto di malattie infettive del Murri di Fermo, che è il riferimento per tutte le Marche del Sud.
Ora tutti attendono l’incontro tra il premier conte e i presidenti di Regione, dove Ceriscioli ribadirà la sua volontà di chiudere le scuole, come annunciato oggi in conferenza stampa prima di essere smentito e obbligato al passo indietro proprio dal presidente del Consiglio. Il numero uno delle Marche aaveva preso la decisione per tutelare i cittadini, ma da Roma è arrivato un messaggio secco: "Non ci si muove da soli senza casi conclamati di infezione".
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Raffaele Vitali