Il consigliere regionale Piero Celani accende un faro sulle barriere comunicative che la Regione Marche non ha abbattuto nella gestione del Coronavirus: “Ha veramente dell'incredibile il comportamento della regione Marche circa la mancata attivazione di misure di carattere funzionale, per garantire il diritto all'informazione anche ai sordi e sordo ciechi, in tema di emergenza Coronavirus”.
Amareggiato Celani: “Pensare che appena l'11 febbraio scorso è stata approvata in consiglio regionale la legge, di cui sono il primo firmatario, che reca 'Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua dei segni e la piena accessibilità delle persone alla vita collettiva. Assurdo. E lo è tanto più perché la legge, all' art. 4 stabilisce chiaramente cosa deve fare l'Ente in questi casi, per garantire il sacrosanto diritto all'informazione dei cittadini che rientrano nelle categorie sopra menzionate, anche assicurando negli eventi di particolare rilevanza, il servizio di interpretariato simultaneo in Lis e in List, in presenza e/o a distanza. Ed allora, perché accanto al numero verde, come più volte ho richiesto, non è stato indicato un numero telefonico 'dedicatò per sms e whatsapp, in modo che anche queste categorie svantaggiate potessero comunicare con le istituzioni regionali?”.
Non solo: “Perché il numero verde è attivo solo dalle 8 alle 20? Forse il coronavirus di notte riposa? - attacca ancora Celani che avrebbe voluto anche il servizio di intepretariato in conferenza stampa - Proprio per questi motivi - annuncia - ho presentato un'interrogazione urgente al presidente Ceriscioli affinché provvedesse a riparare questo grave vulnus, anche se, vista la grande confusione che ad oggi ha ingenerato sull'argomento, credo che ormai ci sia poco da riparare, ma solo da non procurare ulteriori danni”.