di Raffaele Vitali
FERMO – Bisogna cambiare le proprie abitudini, arrivare alla distanza sociale. Unica arma in questo momento contro il Covid 19, alias Coronavirus. Un cambiamento è quello che riguarda l’ospedale. Il Murri è ‘chiuso’ a chi non ne ha bisogno, a cominciare dalle visite ai ricoverati (massimo 1 persona per degente).
La scelta, arrivata qualche giorno fa da parte del direttore generale dell’Asur Licio Livini, aveva fatto discutere i vertici regionali dell’Asur. E invece Livini ha fatto scuola, visto che provvedimenti simili, incluso il blocco alle visite e agli esami specialistici non urgenti, è stato preso anche per il Torrette. E così oggi chi arriva al Murri si trova di fronte alla vigilanza. Passa chi deve, non chi vorrebbe. Bisogna preservare l’ospedale, la sua salubrità. Anche perché il coronavirus non rallenta. Anzi. In questo momento a Fermo ci sono 15 operatori sanitari in isolamento domiciliare. Il sistema non può permettersene di perderne altri e con questa velocità.
Non solo, sono saliti a 79 gli isolamenti domiciliari tra le persone, principalmente tra i comuni di Porto Sant’Elpidio e Fermo. Che sono anche i due comuni dove si sono registrati, al momento, i 4 casi positivi. Di questi, solo uno di Porto Sant’Elpidio è in quarantena domiciliare, gli altri si trovano uno in terapia intensiva e due ricoverati a malattie infettive.
Nelle Marche oggi purtroppo sono stati registrati altri due morti (un 78enne ricoverato a Marche Nord e un 59enne ricoverato al Torrette), che portano a sei il numero di deceduti. Mentre sono 200 i casi positivi, di cui 152 in provincia di Pesaro, e a 1230 le persone in isolamento domiciliare, di cui 1119 asintomatici e 111 sintomatici, di cui 5 a Fermo.