FERMO Presidi e insegnanti li invocano fuori da scuola. Chi lavora nei locali, per tenere a bada la movida. Le maglie del divertimento si stringono, ma il sospetto che non serva a bloccare i contagi serpeggia. Ci si appella ai controlli. Alle ronde delle forze dell’ordine. Alle multe per chi non rispetta le regole, adesso più che mai.
I vigili urbani, da soli, non ce la fanno. L’hanno detto chiaro e tondo gli assessori alla sicurezza dei Comuni più grandi (LEGGI). Sono pochi. La sera, ancora meno. Sperano nel gioco di squadra. Il prefetto Vincenza Filippi assicura che i Comuni non saranno lasciati soli. «In questi mesi – dice –, siamo stati in costante contatto con i sindaci, per operare congiuntamente tra forze di polizia nazionali e locali, attenzionando il rispetto delle misure di contenimento». Parla a margine dell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, il prefetto. Sotto la lente c’è sempre la movida.
La convinzione che, nonostante i mesi freddi che abbiamo davanti, i giovani, a mezzanotte, quando i locali abbasseranno le serrande, non se ne torneranno certo a casa. Si sposta il problema senza risolverlo, sintetizzano gli esercenti di piazza, a Fermo.
«Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Non possiamo fare anche i controllori. Siamo già abbastanza penalizzati», dicono a caldo. Filippi promette maggiore attenzione, soprattutto nei Comuni grandi. L’obiettivo – spiega – è evitare un nuovo lockdown». Per questo, «serve estrema attenzione e senso di responsabilità civica».
«Siamo in continuo contatto con l’Asur – fa sapere –. per capire dove è necessario vigilare maggiormente». Da sei mesi a questa parte, l’interlocuzione con i sindaci non si è mai interrotta. «C’eravamo quest’estate, quando abbiamo chiuso alcuni locali, assumendoci delle responsabilità. E ci siamo adesso. Anche se il tema degli organici carenti resta dolente e nonostante i numeri ristretti e limitati, ognuno farà il massimo».
Francesca Pasquali