PORTO SAN GIORGIO - "Informarsi, capire, conoscere per poter scegliere e abbattere quella mafiosità che si insidia anche nell'animo umano". E' questa la conclusione a cui sono giunti i giovani del Clan La Rocca (ragazzi dai 16 ai 20 anni) del Gruppo Scout AGESCI Porto San Giorgio che, al termine di un percorso avuto in quesot anno, hanno organizzato un incontro con il magistrato della Procura di Catania, Fabio Regolo e Aaron Pettinari, caporedattore di ANTIMAFIADuemila. Entrambi hanno raccontato quella che è la loro esperienza in questi anni vissuti in Sicilia, dentro e fuori dalle aulee di giustizia.
Una serata che è stata molto partecipata, svolta nella bella locatione di Rivafiorita.
Un momento di condivisione importante, in cui si è fatta memoria (parlando delle storie di tante vittime di mafia, da Falcone a Borsellino, passando per Peppino Impastato, Rita Atria e così via), ma anche affrontato il presente, parlando di cosa è diventata oggi la mafia e come andrebbe contrastata.
Rispondendo alla domanda su quale sia la definizione di mafia oggi Regolo ha ricordato che un primo elemento viene dato dal codice penale, e in quell'articolo 416 bis, che contiene "fiumi di sangue" di chi è caduto per dimostrare l'esistenza della mafia, ha spiegato Regolo ricordando che negli anni '80 "avevamo libri che dicevano che non esisteva la mafia in quanto tale ma singole persone che commettevano reati. Poi, dopo la morte di La Torre, si è giunti al riconoscimento dell'organizzazione minale di stampo mafioso".
Sebbene questo sia "l'aspetto più accattivante" esiste anche la cosiddetta 'zona grigia' cioè quella particolare parte di mafia che va a braccetto con certa politica e con certa imprenditoria.
Sono questi gli elementi che hanno permesso "a quello zoccolo duro e nero della criminalità organizzata di diventare quello che è", ha detto il magistrato ricordando che i possidenti di ingenti quantità di denaro liquido "fanno la voce grossa" con gli imprenditori in difficoltà: la mafia "rileva interi settori industriali. Entra facendo prestito e sottoscrivendo capitali aiutando il proprietario in difficoltà e poi rilevando la società" ha detto Regolo.
La mafia è anche altro perché, come ha spiegato Pettinari, si deve poi andare anche oltre all'organizzazione criminale, laddove "Cosa nostra, Camorra, 'Ndrangheta, Sacra Corona Unita, sono fenomeni che resistono da oltre 150 anni. Bisogna capire come sia possibile questa longevità". Con le domande dei ragazzi si è parlato del concetto di mafiosità ed anche di attualità con l'arrresto di Matteo Messina Denaro. "Sicuramente un successo da parte dello Stato - ha detto Pettinari - Ma dobbiamo poi farci le domande sul come, per trent'anni, questo stragista sia riuscito ad essere latitante. Una storia che si intreccia anche con il passato in quanto possessore dei segreti delle stragi di mafia degli anni Novanta. Finché non sapremo queste verità, forse, non possiamo definirci veramente liberi".