SANT’ELPIDIO A MARE – Non poteva di certo rimanere in silenzio il nuovo direttivo della commissariata contrada San Giovanni. Lo sfratto trova puntuali risposte da parte del team guidato da Maide Bracciotti.
Sul tavolo hanno lettere inviate “in cui sin da subito, dal nostro insediamento in armonia con il consiglio uscente, abbiamo manifestato la volontà di voler prendere parte alle manifestazioni storiche che non è mai stata messa in discussione da nessuno”.
Sul fatto che il tribunale abbia dato ragione al comune, il direttivo è ancora più categorico: “Non siamo a conoscenza di nessuna sentenza poiché non è stata ancora emessa dal Tribunale. Infatti, nell’ambito del contenzioso tra contrada ed ente, il Tribunale di Fermo si è pronunciato solo con due ordinanze, rinviando la decisione sul merito a novembre: decisione che riguarderà la legittimità o meno delle modifiche statutarie fatte dalla contrada. Nell’ordinanza del 16 marzo scorso è scritto a chiare lettere che il commissario era confermato per svolgere 'la prosecuzione dell’attività essenziale dell’associazione' mentre, nel secondo, del 3 giugno il Tribunale ha ritenuto di non dover revocare il commissario poiché, si legge “l’attività essenziale al sostentamento dell’associazione risulta essere garantita dalla azioni del commissario…in correlazione alla partecipazione della contrada San Giovanni”.
Stando ai consiglieri, “il Giudice a oggi non ha accertato neanche i poteri del commissario al quale ha riconosciuto solo le suddette competenze. Ribadiamo che l’associazione Contrada San Giovanni è regolarmente funzionante con i propri organismi eletti”.
Tradotto in termini più semplici: “La San Giovanni è viva, ma non è mai stata interpellata dal Commissario, né coinvolta in alcuna attività, nonostante non sia mai stata messa in discussione la partecipazione alle manifestazioni”.
Il messaggio finale è per il sindaco Pignotti, a cui viene contestata anche la gestione degli affitti, che “è stata differente tra noi e la Santa Maria, per esempio”, e che “deve smettere di fare la vittima e deve tornare a fare il garante”. (nella foto la contesa del 2020)