FERMO – Più docenti, ma sempre poche aule. Il conservatorio Pergolesi continua a muoversi nell’emergenza, “ma per ora siamo ben organizzati, a causa dei lavori al tetto che si stanno allungando”.
E un motivo c’è. “Stava andando tutto bene, la ditta aveva un buon ritmo, è stato demolito per aumentare la sicurezza anche il solaio, e l’intesa con la Provincia funzionava, solo che poi è emerso un problema progettuale” spiega il direttore Nicola Verzina.
“Si è creato un blocco dovuto alla natura strutturale del palazzo: come appoggiare una struttura in acciaio, pur se leggera, su mura antiche? Il progettista era convinto di poterla ancorare, ma poi c’è stata l’amara scoperta, che non ci sarebbe stata se non fosse stato demolito il solaio” prosegue il direttore. “Una di quelle non prevedibili quando si lavora su edifici antichi” aggiunge il presidente del Pergolesi, Igor Giostra.
“Il tetto in acciaio avrebbe dovuto appoggiarsi sulle mura che hanno due lati di mattoni con riempimenti a sacco. Questo particolare, prima non verificabile, ha impedito un ancoraggio solido e affidabile del tetto. Da qui la necessità di sospendere i lavori e tornare in Provincia, con un nuovo progetto che richiederà ovviamente una variante”.
Il timore è che ci sarà un aumento dei costi “ma la ditta ci ha assicurato che entro l’estate termineranno. Quindi vogliamo tutti essere fiduciosi, l’importante è che la parte burocratica sia rapida” conclude Verzina.
Raffaele Vitali