FERMO - Presidente Fabrizio Luciani, periodo intenso per gli imprenditori fermani, come lo vive Confindustria?
“Ci troviamo di fronte a una serie di importanti sfide e deve cercare di vincerle. Ha tutto per riuscirci, l’importante è non perdere le occasioni che le vengono offerte”
Le piace il ‘modo’ che sta adottando la Regione Marche?
“La campagna di ascolto, fatta con Camera di Commercio e Svem, permetterà di usare al meglio i fondi del nuovo settennato europeo, ma anche di valutare le migliori azioni di supporto in particolare sui mercati internazionali”.
Imprese e comuni sono pronti?
“Le amministrazioni locali stanno lavorando, nelle loro possibilità, a nuove misure di sostegno del commercio al dettaglio, che è quello che maggiormente soffre, in modo da agevolare resistenza e rilancio”.
E voi?
“Si stanno facendo strada i progetti di rete, che sono la base per poter affrontare al meglio il futuro segnato dall’Industria 5.0. Come imprenditori, anche di piccole aziende, dobbiamo renderci conto che dietro questo numero si sviluppano processi tecnologici che aiutano l’uomo e non che lo limitano”.
Reti, se ne parla da tanto…
“Nel campo degli accessori e della lavorazione del ferro le reti sono già una realtà, come da sempre lo sono nel settore costruzioni. Ampliare i settori è uno dei miei obiettivi da presidente. Anche perché ci sono campi, come quello del turismo, in cui muoversi da soli diventa un autogol”.
Pensa al turismo?
“Promuovere il Fermano nella sua interezza è determinante per non essere schiacciati dal mercato, fosse anche quello regionale. Il mio è un invito alla politica ad agire in modo inclusivo, attraverso percorsi aggregativi di cui negli anni questo territorio era stato un modello. Trovare un linguaggio comune tra mondo produttivo e istituzioni è importante, è quello su cui sta lavorando il presidente di Confindustria Marche, Roberto Cardinali, per dare una voce unica e forte al mondo delle imprese marchigiane”.
È pronto per le fiere milanesi?
“Dopo la Bit, è il momento di chi esce dalla propria fabbrica con le migliori collezioni possibili per conquistare i buyer. Si sta per aprire una settimana cruciale per la nostra economia. Micam, Mipel, Lineapelle, per citare le tre che si incrociano e che vedranno centinaia di aziende fermane in prima linea. La Regione con la Camera di Commercio ha confermato i contributi per le fiere, gli imprenditori hanno investito e sanno che c’è voglia di made in Italy. La conferma è arrivata dalle esposizioni orientali, Corea e Giappone, ma anche dall’America dove Lineapelle ha vissuto una due giorni newyorkese”.
Il Fermano piace alle griffe, che ne pensa?
“Siamo i più bravi nel settore calzaturiero, lo diciamo da sempre e siamo sempre più attrattivi anche per i grandi brand. Ma la nostra spina dorsale sono le Pmi, le aziende che grazie alla capacità artigianale tramandata da generazioni e quindi la nostra azione deve essere di sostegno e di accompagnamento anche sui mercati internazionali. Il tutto trovando il modo di avvicinare i giovani a un mestiere bellissimo che nel mondo ci invidiano e ricercano. La prima strada è puntare sulla formazione in sintonia con scuole e Università”.
Confindustria Fermo è pronta per tutte queste sfide?
“Noi mettiamo a disposizione personale e competenze, gli imprenditori la convinzione di poterle vincere: dando sostanza alla parola rete, guideremo la ripartenza”.