FERMO – Il giorno dopo il Consiglio generale di Confindustria Centro Adriatico, che ha fatto emergere tutta la distanza che c’è da mesi tra Ascoli Piceno e Fermo, resta a capire quale strada si trovano di fronte gli imprenditori.
Di certo sono più sereni e soddisfatti Fabrizio Luciani, presidente facente funzioni dell’Uif, e Andrea Santori. Espulsi da Mariani, o meglio dal consiglio generale del 24 marzo, sono stati reintegrati in attesa di giudizio definitivo. Perché oggi c’è la sospensione degli atti, domani è atteso l’annullamento. “Gli organi di Confindustria nazionale hanno accolto la nostra richiesta di intervento al fine di ovviare alle gravissime ingiustizie conseguenti all’operato del presidente Mariani. La nostra uscita dal sistema confindustriale deve considerarsi come mai avvenuta” commentano Santori e Luciani.
Una nota di poche righe in cui però emerge tutta la distanza dal numero uno dell’associazione: “Siamo sicuri che il presidente Mariani non procederà a divulgare questa notizia con gli stessi strumenti e la stessa celerità con cui si è affrettato a comunicare alla stampa la nostra espulsione, per cui ci pensiamo noi in attesa di conoscere le decisioni di Roma, certi che porterà al giusto epilogo questa spiacevolissima vicenda”.
Quanto accaduto avrebbe dovuto suscitare l’entusiasmo a Fermo. Ma c’è sempre un ‘ma’. Ed è per quanto avvenuto sul finale, quando l’avvocato Federico Landi, che ha guidato il consiglio come segretario dei Probiviri Nazionali, ha lasciato votare la mozione di Mariani che ha fatto capire che il presidente è saldo al suo posto. E tale resterà, a meno che non sia Roma a prendere una decisione diversa, decidendo che il comitato dei saggi in via di nomina diventi anche un board gestionale. Saggi per cui Fermo avrebbe già comunicato una lista di papabili su cui Roma può muoversi.
La votazione ai fermani non è piaciuta, i consiglieri presenti, tutti dimissionari, si sarebbero attesi decisioni più immediate e rapide. Va però detto che Landi era stato chiaro all’inizio: sono qui per ascoltare, capire e poi riportare i contenuti al Collegio che deciderà.
Con la sospensione delle espulsioni ha però permesso a Santori e Luciani di riaffermare “prosegue con ancora più determinazione l’impegno mio e di Santori per il bene delle imprese della provincia di Fermo, e non solo, al fine di aiutarle a superare i durissimi tempi che tutti stiamo vivendo”.
Ma poco altro per ora, se non l’aver fatto emergere anche una posizione complessa della stessa Roma che per mesi ha ascoltato solo Mariani, stupendosi oggi che gli mancano dei tasselli della storia. Quindi, nel muoversi di Landi c’è stata anche una certa pacatezza frutto di quanto accaduto prima di rendersi conto che c’era anche un’altra faccia della medaglia.
Ha promesso celerità Roma e gli atti che prenderà saranno quelli che decreteranno da che parte pende la bilancia. Annullamento espulsioni, scontate visti i vizi messi in risalto dal Proboviro, e dimissioni del presidente saranno per Fermo la prova provata di avere agito nella correttezza. Annullamento e conferma di Mariani sarebbero invece decisioni di difficile comprensione, perché qualcuno deve pur aver sbagliato. Per questo sembra facile pensare a una richiesta di passo indietro di Mariani, che tra l’altro si era già detto disponibile a lasciare il posto, con la scelta di un altro presidente a tempo chiaramente ascolano.
Ma come questo avverrà è la partita che si gioca nelle prossime ore tra il sud delle Marche e i vertici confindustriali, Bonomi incluso.
r.vit.