di Raffaele Vitali
PETRITOLI – Paola Pieragostini è la presidente dell’associazione La Decima. Ed è lei il motore di un evento che ha Ricky Portera come partner principale. Un concorso canoro che va oltre la semplice gara, cerca di educare e formare i giovani a una cultura musicale che si sta perdendo.
Con loro Maurizio Solieri, giuria tecnica, Daniele Caracchi, uno degli eredi della famiglia Dalla, l’imitatore Dario Ballantini, i sindaci Luca Pezzani ed Endrio Ubaldi, il console onorario Roberto Galanti, l’associazione Amelia e tanti sponsor privati che credono nel progetto.
Nasce così Humanity Musica Festival, la rassegna che punta ‘sul nuovo umanesimo dell’arte’ anticipa la Pieragostini. “Riscoprire il valore dell’essere umano passando per l’arte di Lucio Dalla”. Una lunga gestazione dovuta alla pandemia che oggi trova il suo incipit. “In occasione del decimo anno della morte di Dalla, abbiamo colto l’occasione di dare il via a questo percorso” prosegue la giornalista.
Un omaggio a Lucio dalla che diventa un concorso per band “che sono il motore dei cambiamenti culturali”, con determinati canoni: “Si devono esibire con una cover di Lucio Dalla, devono dare una motivazione scritta sul testo di quella cover, sul perché della scelta, e avere un inedito da far ascoltare”. Tutto questo arriverà poi alla selezione di otto band per il gran finale “in cui valorizzare parole e musica”.
Regione, tre comuni, consolato in tanti hanno creduto in Humanity Musica Festival. “Parlando con la Pieragostini durante la scrittura della mia biografia, è emersa la necessità di ridare spessore alla musica italiana. Dobbiamo ritrovare l’emotività che è data dalle parole e dai messaggi” chiarisce Portera, uno che ha collaborato con i più grandi artisti e parolieri. “Dobbiamo aprire la porta del cuore che in tanti hanno chiuso e lo facciamo con questo concorso”.
La scelta di partire da Dalla era naturale: “È stato il mio capo, ma soprattutto ci ho passato insieme 33 anni”. Il festival, una volta selezionate le band, il bando si chiude il 28 novembre, vivrà di due momenti clou: le semifinali a Montegranaro il 9 dicembre, con tanto di master class di chitarra con Portera e company per i partecipanti, e la finale il 10 a Urbino, dove dalla ha comprato casa e insegnato a lungo.
“Le band che sanno andare oltre la semplice cover, visto che chi partecipa deve dare di più, hanno una grande occasione” spiega Maurizio Solieri, che 30 anni li ha invece passati con Vasco Rossi. “Le band ci sono, ma spesso ci limitiamo alla ricerca delle tribute. Scrivere canzoni inedite è una scommessa per tutti, il pubblico non è più abituato. Essendo un autore di musiche che ama scrivere le canzoni, starò molto attento a questo aspetto”
La band vincitrice si aggiudicherà un premio di 5mila euro per poter crescere nel mondo della musica. “I giovani sono il nostro obiettivo. Quando si prende in mano uno strumento bisogna conoscersi. Non basta copiare per farsi ispirare. Vince l’emotività. Non si può insegnare a scrivere, si può spingere la persona a dire rifletti su te stesso” ribadisce Portera per far comprendere quello che attende le band, che avranno però anche la fortuna di una master class il 9 dicembre dedicata ai finalisti.
“Partecipare permetterà di capire da che parte si può andare, magari scoprendo la propria genialità”. E aggiunge Solieri: “Ispirarsi a qualcuno non è sbagliato. Ognuno parte da una base, noi siamo partiti con Hendrix e Page, ma bisogna andare oltre il copia e incolla, usando intelligenza e capacità personali”.
Tutto questo ha convinto le istituzioni. A cominciare dl consolo della Moldavia che ha dato il patrocinio alla rassegna: “Perché qui c’è un omaggio all’arte, intesa come qualcosa che unisce i popoli. E per questo la Pieragostini sarà ospite di una conferenza internazionale che vede coinvolte Italia, Albania, Moldavia e Malta”.
Petritoli ci ha messo il teatro, ma soprattutto passione: “Humanity omaggia l’arte, la cultura. Non potrebbe essere diversamente partendo da un grande come Dalla”. “Anni fa Portera a Montegranaro tenne un clinic organizzato da Paolo Gaudenzi, responsabile dell’Informagiovani, oggi torna con altri ragazzi. È la persona giusta per la nostra città” gli fa eco il sindaco Ubaldi.
L’assessora regionale Latini ha detto sì e con il consigliere Andrea Putzu, sul palco, sa già che il supporto dovrà essere continuo e oneroso. “Dare una opportunità ai giovani di oggi per continuare a crescere sulla musica italiana è una bellissima cosa. Stare al fianco di Solieri e Portera mi emoziona, hanno fatto la storia. Sono convinto che da festival come questo si possano formare giovani che hanno voglia di farsi conoscere ma soprattutto di lavorare sulla propria qualità. Iniziative come questa sono fondamentali, andiamo oltre le classiche cover band”.
E se si parla di imitazioni, chi meglio di Dario Ballantini: “Se si pensa a fare una musica d’autore non bisogna avere paura di tirare l’arte da dentro. La strada si fa solo se c’è talento, poi vengono l’impegno e la voglia di mettersi in gioco”. Lui dallofilo nel profondo ha detto subito sì alla chiamata di Portera, come ha fatto anche Mara Napoleoni che ha realizzato il ritratto del cantante bolognese che troneggia sul palco dell’Iride.
La chiosa finale spetta a Daniele Caracchi, cugino ed erede della famiglia di Lucio Dalla. “Mi sembra un’ottima iniziativa, sentir parlare di sociale e opportunità legate a un premio è gratificante. E farlo con Dalla sullo sfondo è ancora più bello”.
Che il concorso abbia inizio, la giuria è pronta, come i Comuni e la presidente de La Decima che ha scelto come primo partner sociale l’associazione Amelia, rappresenta dall’avvocatessa Chiara Schiavi, che da anni si impegna in favore dei soggetti svantaggiati.