FERMO – Riflettere sule comunità energetiche per poter poi agire e trarne ogni beneficio. Questo l’obiettivo che si è dato Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, che ha organizzato un percorso di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolto alle Pmi e agli enti locali. ad affiancarlo l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, il presidente Anci Marche, Paolo Calcinaro e Antonio Romeo, direttore di Dintec.
La questione energetica è sempre più attuale, anche a causa dei continui stravolgimenti geopolitici causati dai conflitti. “L’aumento dei prezzi e la loro imprevedibilità rende le imprese incapaci di pianificare le attività e determinando una preoccupante crisi del sistema produttivo. Abbiamo necessità di accelerare l’uso di fonti rinnovabili non solo dal punto di vista ambientale, ma soprattutto dal lato economico” sottolinea il presidente.
La Camera no può dare incentivi peer pagare le bollette, cosa che fanno invece i Comuni, ma può fornire alternative tecniche di approvvigionamento energetico, favorendo forme di autoproduzione e autoconsumo.
“La transizione energetica sta di fatto aprendo un nuovo settore economico, capace di generare, oltre risparmio ambientale ed economico, nuove esigenze occupazionali”. Le Marche devono ancora capirlo, lo dicono i numeri. Le imprese attive nella filiera delle rinnovabili in Italia sono 21.378, caratterizzate da una dimensione media di 13,4 addetti: installazione e manutenzione (44,1%), commercio (14,1%), manifattura (11,2%), produzione e distribuzione energia (7,2%) e consulenza, collaudo, monitoraggio (7,1%). Nelle Marche sono meno di 500. “Si può crescere, ma il settore deve essere supportato”.
Imprese richiedono competenze. “Quelle green – prosegue Sabatini – stando a una indagini di Linkedin, son le più richieste negli ultimi cinque anni. Nelle Marche la stima di assunzioni di lavoratori green è pari 48.138, nel 67% dei casi è richiesta esperienza specifica, per oltre la metà dei casi ritenute di difficile reperimento”.
Che sia una partita da vincere lo ribadisce Antonini: “La Regione Marche due anni fa è stata tra le primissime a dotarsi di una legge ad hoc sulle comunità energetiche rinnovabili, cui si sono aggiunte risorse specifiche per favorire le Cer dirette a Comuni e imprese, dal momento che queste comunità possono costituirsi anche dall’incontro di singoli cittadini. Sono un esempio virtuoso perché connesse al concetto di condivisione oltre a che a quello di risparmio che significa minor impatto ambientale e bollette meno pesanti per imprese e famiglie”. È evidente che non bastano le Cer per risolvere i problemi di una regione, per questo Antonini chiosa: “Serve un ripensamento sulla politica del nucleare e una riflessione sui termovalorizzatori”.
Attualmente la misura più funzionale per creare le comunità è destinata al cratere.” Il mio invito – riprende Calcinaro - è quello di traslare quel contributo a favore di Comuni medio piccoli di tutto il territorio regionale che debbono fare i conti, e parlo sia di amministrazioni che di imprese e famiglie, con la bolletta energetica. Sarebbe un’azione pionieristica e importante”
Attualmente sono solo 10 le comunità energetiche nelle Marche, lo ricorda romeo.” Con questo progetto di informazione e conoscenza speriamo di invertire il trend”. Saranno quattro gli appuntamenti da qui a fine anno con la camera di commercio che mette a disposizione gli esperti, disponibili a confronti one to one online. Il primo è in programma il 27 ottobre, si parlerà di ‘Efficientamento e risparmio energetico’; il 15 novembre ‘Le CER: gli elementi essenziali da considerare per realizzarle’; l’11 dicembre ‘Transizione energetica e sostenibilità’; gennaio 2024 ‘Contributi per la transizione green’ in cui parlare dei prossimi bandi.