di Francesca Pasquali
FERMO - Una piattaforma per imparare (o migliorare) a fare impresa online. Si chiama “Connessioni” il progetto ideato da Confindustria Centro Adriatico con il contributo della Camera di commercio delle Marche.
Rivolto agli industriali associati, è stato presentato via webinar. E proprio il web e le sue potenzialità sono al centro del progetto nato poco meno di un anno fa. Che mira a rendere le imprese, soprattutto le più piccole, concorrenziali e al passo coi tempi. Se ne parla da anni, ma il Covid ha inflitto al tema un’accelerazione sensibile quanto necessaria.
«Poco dopo l’apparire della pandemia – ha spiegato il direttore di Confindustria Centro Adriatico, Giuseppe Tosi – abbiamo iniziato ad avere diverse problematiche con il mondo digitale. Ci siamo accorti che eravamo tutti in difficoltà, soprattutto le piccole aziende, e abbiamo cominciato a ragionare su quello che potevamo fare a fronte di questo cambiamento epocale e irreversibile».
Dal confronto con gli associati è nata l’idea di un contenitore digitale gratuito, con suggerimenti e consigli per sfruttare al meglio la rete. A realizzarlo due aziende del territorio: il civitanovese Studio Impresa e l'ascolano Webeing.net. Dopo la registrazione, il sito è organizzato in categorie (pianificazione e conduzione di meeting online, agenda e calendari condivisi, gestione di file condivisi, gestione di progetti in smart working, comunicare tra gli associati). A ogni categoria sono collegati video esplicativi. C’è anche un servizio di consulenza con esperti che risponderanno alle domande degli imprenditori.
«Il Covid è stato come uno schiaffo digitale che, in pochissimi giorni, ha costretto le aziende ad acquisire quella consapevolezza tecnologica che tenevano nel cassetto», hanno spiegato i Ceo Enrico Corinti e Marco Carassai. «La pandemia – ha aggiunto il presidente della Camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini – ci consegnerà mercati diversi e imprese diverse che dovranno abituarsi alla competitività».
Ma per essere competitivi – il ragionamento – servono strumenti adatti. Come quella banda ultraveloce che vede «l’Italia indietro e le Marche sotto la media nazionale». «Dobbiamo fare in modo che le imprese possano contare su una connessione efficiente e colmare velocemente il digital divide che ci penalizza sotto il profilo competitivo», ha aggiunto Sabatini.
Ma il digitale non basta, «deve essere accompagnato da una visione strategica sul medio e lungo periodo». Da qui l’idea delle connessioni «tra imprenditoria, università, centri di ricerca e istituzioni». Quella rete di cui il sud della regione non può più fare a meno, se vuole tornare a essere quel «territorio importantissimo per l’economia marchigiana».