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Come corre la Tod's: il 2022 inizia con un +23%. Della Valle: "Superati i livelli pre pandemia. Bene Europa e Usa, speriamo torni la pace"

11 Maggio 2022

di Raffaele Vitali

SANT’ELPIDIO A MARE – Bye bye pandemia. Diego Della Valle può davvero sorridere: i primi tre mesi del gruppo Tod’s sono migliori di quelli del 2019 (214 milioni, ndr) e sono cresciuti del 23% rispetto al 2021. “Particolarmente buoni i ricavi dei nostri negozi, che nel trimestre sono stati superiori a doppia cifra rispetto al primo trimestre 2019, anche grazie agli investimenti fatti nella rete distributiva e a un’accurata politica di comunicazione e di marketing” precisa il patron.

Soprattutto, a trainare la crescita sono stati i primi due mesi dell’anno, con i prodotti che hanno conquistato i mercati di tutto il mondo “a conferma del grande apprezzamento dei clienti per la creatività delle nostre collezioni e la qualità dei nostri prodotti” aggiunge.

Poi è arrivato marzo. “Come tutto il mondo del lusso, abbiamo risentito del rallentamento registrato nel mercato cinese, per le nuove e rigide restrizioni imposte dal governo per fronteggiare i nuovi casi di Covid in diverse città”.

Ma i dati sono chiari: la Tod’s cresce. E soprattutto a riprendere a correre è proprio il marchio Tod’s, che è quello che vale la fetta più importante di fatturato: 104 milioni contro i 76 del 2021. In totale, i primi tre mesi del Gruppo valgono un fatturato di 219,6 milioni, che garantirebbe se confermato di chiudere attorno ai 90 milioni di euro il 2022, superando davvero gli ultimi bilanci pandemia.

“Siamo in attesa della riapertura dei negozi per tornare a crescere anche su questo mercato. Mentre aspettiamo di valutare meglio l’impatto della guerra in Ucraina e i segnali che arrivano dalla Cina sul fronte del Covid. Ma questo non cambia le nostre strategie di sviluppo, che sono mirate per ogni marchio”.

Questo significa “che dobbiamo concentrarci sul massimo valore patrimoniale che possiamo dare ai singoli brand. E per ottenere questo faremo tutto quello che è necessario. Auspichiamo inoltre che questa tragica guerra possa finire il prima possibile, riportando la pace tra tutte le persone” prosegue Diego Della Valle.

“Il fatto che sia cresciuto il marchio Tod’s, conferma il valore delle collezioni. Abbiamo avuto una solida crescita in tutte le categorie merceologiche ed in tutte le aree geografiche”. Diverso il caso di Roger Vivier che ha registrato un buon inizio di anno, ma essendo molto esposto nel mercato cinese, ha subito un rallentamento della crescita nel mese di marzo. Bene i due marchi più italiani, Hogan e Fay, “che nel 2021 avevano risentito di alcuni periodi di chiusura di negozi per il lockdown conseguente alla pandemia” e che oggi crescono del 16 e del 20%.

Guardando ai mercati, le percentuali variano. Detto della Cina, con il suo +9%, le altre aree principali crescono a velocità differenti: l’Italia vale un +17%, l’America68% e si avvicina ai 16 milioni di fatturato, con un chiaro potenziale di sviluppo, l’Europa con 48 milioni si avvicina all’Italia (50 milioni) e dimostra che la riapertura dei negozi è stata fondamentale.

“I ricavi nel mercato domestico e nel mercato europeo hanno registrato una crescita a doppia cifra, grazie ai solidi acquisti della clientela locale e al ritorno del turismo intra-europeo e americano. Se in Cina il 30% dei negozi è chiuso, funzionano molto bene in ‘Asia e Resto del Mondo’, aree trainate da Giappone e Corea, con ricavi “che hanno ampiamente superato sia i valori del 2021 sia quelli del 2019” conclude il presidente del gruppo che con questi numeri ha ripreso a correre anche in Borsa e ha pianificato un importante piano di assunzioni (leggi).

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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