FERMO - “Ma sarà la stessa banda?”. La domanda è girata per ore tra strade e piazze, oltre che sui social del Fermano, non appena letto della rapina andata a segno a Piacenza nell’hub di Dhl.
Un furto milionario con tecniche da film, esattamente le stesse messe in scena pochi giorni prima per assaltare la fabbrica di Fendi a Campiglione e scappare con almeno 500 paia di sneakers griffate. Una delle poche differenze è che a Piacenza hanno dato fuoco a diversi mezzi.
Per il resto, stessa dinamica che ha messo in contato anche i rispettivi inquirenti: irruzione della banda armata nel piazzale dove si trova la ditta, con auto e camion, guardie immobilizzate, per guadagnare tempo e rallentare l'intervento di carabinieri e polizia bloccate tutte le vie di accesso al polo logistico piazzando auto e furgoni rubati in precedenza, chiodi a tre punte sull'asfalto per forare gli pneumatici delle pattuglie
A quel punto hanno svuotato il magazzino, portando via materiale elettronico per più di un milione di euro, e sono scappati lungo strade calcolate per raggiungere il casello dell’autostrada. Una modalità molto simile a quella fermana, in entrambi i casi la Polizia scientifica ha cercato tracce, piccoli errori.
Tornando al colpo fermano, si è scoperto che l’hub logistico è stato un capannone a Torre San Patrizio, a oggi non ancora inutilizzato. I proprietari il giorno dopo il colpo, girando per l’azienda hanno notato un portoone aperto e all’interno materiale lasciato dai rapinatori, dai trapani ad altri attrezzi, oltre che mezzi.
Le immagini video, che già avevano mostrato il tentativo di furto di un camion alle 2230, hanno fatto emergere l’uscita dall’area dell’azienda in piena notte, dopo le 2, di numerosi furgoni. E la caccia alla banda continua.