ANCONA - L'urlo liberatorio di oltre 2mila agricoltori all'annuncio dell'attesa firma su una delibera richiesta e agognata da Coldiretti Marche per riportare alla normalità la situazione della fauna selvatica in tutto il territorio regionale. Dove i cinghiali, in sovrannumero e incontrollati da anni, hanno provocato oltre 5,2 milioni di danni all'agricoltura tra 2017 e 2022. Più di 7mila le aziende agricole colpite, con cereali (35,7% dei casi), girasole (21,4%) e leguminose (14,9%) nel novero delle colture maggiormente colpite. I dati li fornisce il nuovo Piano regionale di contenimento degli ungulati approvato pochi giorni fa dalla giunta regionale. Una manifestazione partita alle 9.30 da piazzale Michelangelo e arrivata a Palazzo Leopardi con un rumoroso corteo. Al termine lo stesso governatore Francesco Acquaroli, accompagnato dall'assessore regionale all'Agricoltura, Andrea Maria Antonini, è voluto scendere in piazzale Loi dove si era fermato il corteo, per incontrare i manifestanti arrivati questa mattina da tutte le province delle Marche con trattori, striscioni, fischietti, trombe e cartelli per protestare e denunciare la situazione. "Oggi è una giornata importante per l'agricoltura marchigiana – ha detto alla fine Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – avevamo chiesto alla Regione Marche un piano di intervento straordinario nella gestione del cinghiale anche alla luce della nuova normativa nazionale che prevede la possibilità di intervenire tutto l'anno, anche in aree protette e nei centri urbani. La stessa Federparchi ha condiviso con noi l'urgenza di intervenire in questa maniera. Nel tempo la presenza degli ungulati, i primi responsabili dei danni in agricoltura, è aumentata in modo incontrollato. Gli agricoltori sono le prime vittime di questa presenza perché si vedono distruggere le coltivazioni ma la problematica riguarda tutti i cittadini se pensiamo al sempre maggior numero di feriti, anche gravi e gravissimi, sulle strade dove aumenta la frequenza degli incidenti automobilistici causati dalla fauna selvatica. Non è un caso che diverse decine di sindaci marchigiani abbiano marciato oggi con noi". Tra le questioni sollevate nel corso della mattinata anche un nuovo corso per gli Atc, da ricondurre sotto un regolamento regionale unico, lo snellimento delle procedure per i risarcimenti agli agricoltori, il potenziamento dei mezzi di prevenzione e della stessa struttura regionale che si occupa di questo settore, ad oggi sotto organico.