FERMO – È il bomber di casa, ma soprattutto è uno dei simboli del modo di giocare della fermana: otta, suda, corre, sgomita, prende calci e si rialza. Se non segna, comunque qualcosa di utile lo fa, che sia un guizzo per subire un calcio di rigore o la sponda perfetta per Neglia o il compagno di turno.
Certo, tutti lo vorrebbero veder esultare dopo aver messo la palla dentro la rete, ma per l’attaccante che punta sulla squadra è il risultato finale che conta. “Per un attaccante il gol è tutto. Non segnare da qualche tempo mi pesa. Però assist e rigori procurati sono un buon viatico” sorride con lo sguardo già proiettato al Perugia e alla voglia di segnare.
Con Cornacchini è stato amore a prima vista: “A lui piacciono gli attaccanti che pressano, che tengono alta la squadra. E questo lo faccio volentieri”. E così si è guadagnato molte maglie da titolare.
Per il fermano è inevitabile parlare anche di derby, che dovrebbe già essere lontano, ma quando lo vinci l’eco dura di più: “Una battaglia, come previsto. Devo dire che tutti siamo andati un po’ troppo sopra le righe. Ma sia chiaro, proprio tutti, ma in un derby può accadere, rende il calcio ancora più bello”.
Sabato, altro big match, ma si sapeva che questo filotto di partite era complicato: “Noi ce la giochiamo con tutti, ormai lo abbiamo dimostrato e ci stiamo preparando al meglio per fare punti”. Non resta che aspettare le 1730 di sabato per la partita per cui Cognigni da qualche tempo ha sempre una tifosa i più, la sua piccola Ludovica: “È bravissima, soprattutto nel we quando sa che devo giocare, dorme sempre”.
Una domanda sul personale per chiudere: da poco papà, la notte riesci a dormire? «Incrocio le dita tutto va molto bene. La mia compagna è bravissima, Ludovica altrettanto. Evidentemente hanno compreso – finisce con un sorriso sulle labbra - che soprattutto nei fine settimana.