di Raffaaele VItali
MONTEGRANARO – Non sarà facile il compito che attende Paolo Silenzi, 40enne imprenditore calzaturiero di Montegranaro, da ieri sera nuovo presidente della Cna Marche al termine dell'assemblea alla Mole Vanvitelliana di fronte al gotha dell'economia e della politica, dall'onorevole Lucentini alla deputata Morani passando per numerosi consiglieri regionali.
Il suo intervento è arrivato dopo la relazione finale di Gino Sabatini, presidente uscente (leggi) e la tavola rotonda che ha provato a guardare oltre l’oggi. Per Silenzi input chiari da Marcolini, Istao, Acquaroli, regione Marche, Balbo, Intesa San Paolo, e Silvestrini, Cna Nazionale. Tutti hanno nei giovani il pallino, ma anche nella capacità delle imprese di fare investimenti, aspetto chiave per la direttirce generale di Intesa, e non solo di chiedere credito, che va agevolato.
Presidente Silenzi, da dove partirà?
“Intanto dal fatto che la mia nomina è arrivata dopo un processo di partecipazione e condivisione. Non è l’elezione di Paolo, ma di una intera presidenza: siamo un noi”.
Il segretario generale Silvestrini ha detto che si diventa giganti, quindi le dà tempo per fare le cose. Responsabilità?
“Se la Cna è oggi è una realtà moderna e al passo con i tempi, è perché ha in Silvestrini il propulsore ed il regista. Come per me sarà Otello Gregorini, segretario regionale”.
Silenzi, che presidente è stato Sabatini?
“Uno capace di stare vicino a tutti, di essere davvero di casa, di considerare ciascuno come meritevole di tutta la sua attenzione. Ci ha aiutato ad essere tutti più coesi, facendo della Cna Marche un’associazione più forte e strutturata”.
Lei viene da Fermo, realtà piccola ma dinamica. Cosa le mancherà?
“Potrei dire tante cose (in sala tanti componetni della sua squadra provinciale, oggi guidata da Tomassini, incluso il responsabile Federmoda Mattiozzi). Ma una persona la voglio ringraziare per tutti: Alessandro Migliore. A lui va il mio pensiero speciale, perché è una persona rara, capace, generosa, una persona appassionata del proprio lavoro (una risorsa destinata a uscire presto dai confini provinciali, ndr)”.
Chi è l’artigiano?
“Il piccolo e medio imprenditore della nostra economia nazionale, l’ossatura del tessuto economico della nostra regione: insomma siamo tosti e abbiamo una partita da giocare per vincere”.
Silenzi, non giriamoci intorno. Silvestrini è stato chiaro: da lei si attende gli atti che faranno davvero delle Marche la regione con una sola Cna, solida e coesa.
“Andare da soli non ha mai pagato. Da soli troviamo i problemi, insieme troviamo le soluzioni. Quindi serve un’associazione di riferimento. Oggi fare rappresentanza è spesso reclamare un ruolo, in un tempo in cui, nel crescente scetticismo dei ruoli, la disintermediazione associativa è praticata spesso da una politica che tende a svuotare di senso il peso dei corpi intermedi”.
Come avere ancora più peso nel sistema regionale?
“Vorremmo garbatamente affermare che c’è un ruolo che deve esserci riconosciuto per democrazia, mandato, competenze. A noi e alle altre associazioni”.
Silenzi, torniamo alla sfida che le hanno lasciato sul tavolo, quella del rilancio della ‘Terza Italia’?
“Centralità geografica e centralità strategica. Per questo chiediamo alla Regione Marche di lavorare insieme, con il coinvolgimento sostanziale di tutte le forze sociali. Noi, come ha ribadito Silvestrini, siamo l’organizzazione che pensa agli imprenditori e ad avere con le istituzioni un rapporto profittevole, costruttivo e non solo meramente rivendicativo. Quando il bilancio è zero, ciò che conta è la qualità della proposta”.
