FERMO – Una giornata piena di numeri quella delle Marche. Da un lato è arrivata la fotografia della Cna Moda, guidata da Doriana Marini, che ha messo in risalto la débâcle del manifatturiero, in particolare del calzaturiero, negli ultimi sette anni. Dall’altro, invece, lo sguardo positivo di Confindustria Marche, presidente Claudio Schiavoni, che per riuscirci allarga l’analisi a tutti i settori economici, dove c’è chi traina anche chi arranca.
DISASTRO CALZATURE
“La moda perde i pezzi” chiarisce subito la presidente Cna Moda. In dieci anni le aziende del tessile, abbigliamento e calzature, sono passate da 6.811 a 5.445, con un calo di 1.366 imprese di cui 1.314 concentrate nel calzaturiero che scende da 4.396 a 3,286 aziende in attività. Pesante anche la perdita di posti di lavoro. Tra il 2014 e aprile 2021, gli addetti del sistema moda sono scesi da 43.668 a 37.074.
Un dramma che ha riguardato, ancora una volta, soprattutto il settore calzaturiero, dove gli addetti sono scesi 29.162 a 23.636 (-5.526). In forte calo anche l'export del sistema moda marchigiano che, lo scorso anno, ha perso il 26,6%, scendendo da 2,4 a 1,6 miliardi. Sempre nel 2020, anche il fatturato è calato del 7,1%. “Occorre salvaguardare il settore attraverso la proroga della cassa integrazione, la proroga delle moratorie sui mutui, la riduzione del cuneo fiscale, l'istituzione della zona economica speciale, le politiche dell'area di crisi. Si chiede inoltre di non sprecare l'occasione delle risorse a disposizione con il Pnrr inserendo misure specifiche per lo sviluppo della manifattura italiana, soprattutto quella d'eccellenza marchigiana” sono le richieste riassunte dalal presindete durante l’assemblea.
PICCOLA RIPRESA
Cresce, nel trimestre aprile-giugno 2021, la produzione industriale manifatturiera delle Marche +25,1% su base tendenziale. A livello settoriale, il centro studi ‘Giuseppe Guzzini’ di Confindustria Marche parla di variazioni positive in ogni campo. “Risale marcatamente la quota di aziende interessate da aumenti della produzione (64% contro 53%), mentre si contrae la quota di operatori con produzione stazionaria o in calo (36% contro 47% della rilevazione del primo trimestre 2021” spiega Schiavoni.
In recupero l'attività commerciale complessiva nel secondo trimestre dell'anno (+26,1% rispetto allo stesso periodo del 2020), con un andamento favorevole più evidente sul mercato interno (+31,9%), mentre le vendite sull'estero hanno registrato un aumento del 20,4%. Nel trimestre aprile-giugno, occupazione stabile e ore di cassa integrazione diminuite del 63% (da 51 a 18,8 milioni).
“Preoccupano l'incremento dei prezzi di acquisto e, in alcuni casi, la carenza di materiali, fattori che stanno generando un aumento dei tempi medi di consegna. Continua a crescere la fiducia nella ripresa economica da parte delle imprese marchigiane per il trimestre luglio-settembre 2021 - conclude Schiavoni - con un ulteriore miglioramento delle prospettive di produzione e vendite nonostante i timori di un possibile impatto negativo della 'variante Delta’ sull'andamento dei contagi”.