FERMO – E così, zitto zitto, Marco Fioravanti scala la classifica nell’indice di gradimento pubblicata dal Sole 24 Ore. Il primo cittadino di Ascoli Piceno si piazza al secondo posto (64%) tra i colossi Brugnaro e Sala. Ma tra i primi dieci, al settimo posto, c’è anche Paolo Calcinaro.
Il sindaco di Fermo, forte del grandissimo risultato elettorale del 2020 (71%) resta in alto. Certo, il gradimento è in calo, ma la verità è che il 59% dei residenti a Fermo lo promuove a pieni voti. U attestato di fiducia per lui, impegnato nella gestione delle partite più calde legate all’uso dei fondi Pnrr e a scelte strategiche per il futuro della città. due esempi su tutti: la vendita della casina delle Rose e il futuro della Solgas, da sempre la Partecipata che garantisce al comune liquidità e possibilità di vicinanza alle realtà associative e sportive.
Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, continua a calare e ariva al 54%, dato che gli vale il 37esimo posto. Bene la Mancinelli, 11esima con il 58%.
Una classifica, quella del Sole 24 Ore, che tocca anche la Regione. Qui la nota è meno lieta. In una classifica dominata da Zaia e Fedriga, con il solo Bonaccini a tenere alto il vessillo del centrosinistra, Francesco Acquaroli perde consensi, 45% e un meno 4 dall’elezione.
Nonostante l’ottima capacità comunicativa della sua amministrazione, la quantità di comunicati è triplicata rispetto all’era Ceriscioli, manca ancora qualcosa. Troppe parole e poca concretezza. Questo anche per i ritardi nell’arrivo delle somme dall’Europa e per un continuo accelera-rallenta a livello di costruzione e cantieri strategici.
Insomma, Acquaroli paga anche per colpe non sue. Ci si mette poi la sanità che non ha avuto lo sprint previsto, anche se, a detta della maggioranza di centrodestra, con la nuova riforma che manda in pensione l’Asur regionale tutto cambierà.
r.vit.