di Raffaele Vitali
FERMO – Il gotha dell’economia si ritrova a Fermo per l’annuale presentazione della Classifica delle 500 migliori imprese marchigiane, redatta dalla fondazione Merloni. “Non abbandonarsi al provincialismo, continuiamo a confrontarci. Manteniamo uno sguardo locale ma globale. Questa iniziativa permette di farlo” è il benvenuto di Francesco Trasatti, presidente del consiglio comunale, al mondo della Fondazione Merloni che presenta la 36esima edizione della classifica.
Domina al primo posto proprio l’azienda Merloni, davanti a Conad Adriatico, entrambe sopra il miliardo, e a Tod’s, che si riprende il podio guadagnando due posizioni sul 2020 grazie a 883 milioni di fatturato, con tanto di sorpasso al Gruppo Gabrielli (813), che diversamente dalle prime tre non presenta però un bilancio consolidato ma ordinario. In sala l’ex rettore della Politecnica Sauro Longhi ascolta e con lui i vertici di Cna Fermo, Svem, Camera di Commercio, Ance e Assocalzaturifici con Valentino Fenni
LUCIANI, CARDINALI E CONFINDUSTRIA
Fabrizio Luciani fa gli onori di casa, come presidente di Confindustria Fermo e co-organizzatore della manifestazione: “Oggi debutta Roberto Cardinali come presidente di Confindustria Marche. Con lui ho condiviso anni all’interno della Piccola. Con lui sono nate idee che sono arrivate fino al banco dell’Onu. Se io oggi sono presidente è perché Cardinali ha insistito perché prendessi il suo posto”. Me oggi è lui a rivendicare la scelta di Cardinali come guida regionale: “Abbiamo passato due ore a confrontarci su questa decisione. Era indeciso, poi ha detto sì e darà lustro alla Confindustria, con un curriculum invidiabile”.
Entra poi nel quadro economico regionale dove emerge che crescono tutte le province. “Nel Fermano calzature, cappello, meccanica e turismo sono i perni. Parlare di svolta è prematuro, la moderata fiducia è mortificata dai costi delle materie prime e dal caro energia, ce ne sono migliaia a rischio chiusura”.
Manodopera professionale e formazione sono un tema da non rimandare. “L’arrivo delle griffe ci impone di riflettere insieme con politica, associazioni, scuola e famiglie: la manodopera serve anche alle Pmi, non solo alle griffe” il, messaggio che manda a tutto il sistema.
IL PENSIERO DI MERLONI
Francesco Merloni ha voluto portare fuori da casa la Classifica, per la prima volta: “Fermo ci accoglie in una sala splendida. Spero che l’arrivo di Cardinali favorisca la nascita di un’unica Confindustria, auspicata dal mondo degli imprenditori. E gli auguro buon lavoro e che riesca a favorire il successo dell’economia di Fermo e regionale”. Ha bei ricordi di Fermo: “Mio padre Aristide, fondatore dell’azienda che oggi continua con l’Ariston, amava questa città in cui aveva passato i migliori anni della sua vita (alunno dell’Iti Montani). Mio padre qui ha imparato la capacità di guidare un’azienda, di crearla da zero”.
La classifica è elaborata insieme con l’Università Politecnica e offre l’occasione di riflettere sullo stato e le prospettive del sistema economico. “Dopo ottanta anni riviviamo la guerra in casa. L’invasione dell’Ucraina è stato un colossale errore di Putin, sta distruggendo la posizione geopolitica della Russia nel mondo e ha scatenato la crisi energetica che rischia di spaccare l’Europa”.
L’età non toglie visione a Merloni: “Arrivano fondi europei, la cosa certa è che vanno usati il più presto possibile. Priorità alle infrastrutture, che significa sviluppo. E poi spazio alle università, ma gli imprenditori devono fare la loro parte”. in chiusura regala una massima: “Se si vuole crescere, due sono le strade: la qualità e l’innovazione, che è sempre più veloce. Non è la quantità, che oggi pare dominare le attività".
LA CLASSIFICA
“Lo sforzo che facciamo come Fondazione è di essere più vicini ai territori” racconta Donato Iacobucci, professore alla Politecnica e anima della ricerca. Non vengono valutati solo gli istituti di credito, rimane la centralità del manifatturiero e comunque anche le grandi aziende con capitale straniero per essere considerate devono vere nelle Marche la sede principale.
“Il 2021 è stato un anno eccezionale, ma segue un altro altrettanto anomalo come il 2020” spiega Iacobucci. C’è in molti casi un rimbalzo tecnico, vedi Tod’s, in altri una variazione dei prezzi, ma in molti casi un miglioramento reale. Di certo le imprese sono arrivate al posto pandemia con una solidità patrimoniale molto solida, con un basso indebitamento finanziario ed elevata liquidità, in parte perché si è investito meno, ma anche per forza strutturale che permette di reggere l’impatto di possibili difficoltà. Perché non mancano nuvole all’orizzonte” prosegue Iacobucci.
Martina Orci è la dottoranda della Politecnica che snocciola numeri: “Ariston e Civitanavi hanno aumentato il numero delle società quotate in borsa, otto in totale. Nel 2021 record di nuovi ingressi in Borsa in Italia”. Tod’s Clabo, scarpe e vetrine espositive, sono le due che avevano accusato il calo maggiore durante la pandemia. “Molto bene nel 2022 le otto società, tutte hanno incrementato rispetto al primo semestre 2019”.
Dati che servono a Iacobucci per sottolineare la performance regionale: “All’inizio della pandemia si dibatteva se la ripresa sarebbe stata a U o V, ha vinto la seconda lettera”. Parte delle difficoltà sono legate a nodi strutturali che si condensano in un indicatore, quello della produttività, il valore aggiunto per addetto. Nelle Marche è inferiore rispetto a quello medio nazionale che già di suo non brilla nel mondo. “Dobbiamo affrontare la questione seriamente” conclude Iacobucci prima di lasciare la parola al debuttante Cardinali, ospite anche come manager della Tecnofilm, azienda che chiuderà l’anno con un fatturato di 58 milioni contro i 44 del 2020.
Azienda che come tante altre nelle Marche, circa la metà di quelle in classifica, viaggia con un incremento a due cifre. Guardando al calzaturiero, se i big Tod's (+38,7%), Falc (+22,4%) ed Eurosuole (+38,6%) crescono, scendono Pigini (- 22,7%) e Bag (-5,1%) che con NeroGiardini fattura 101 milioni. Chiude la lista delle 500, alla posizione 499, l'azienda calzaturiera Doucal's di Montegranaro che cresce e raggiunge i 14,5 milioni di euro di fatturato . “Il settore calzaturiero resta uno di quelli più in difficoltà. la pandemia è arrivata sopra problemi già evidenti. Il recupero è più lento” chiosa Iacobucci (leggi l’intervista a Cardinali, ndr).