CIVIDALE – Non è un bagno di umiltà per Pesaro (97-86 per Cividale), ma la conferma che il campionato di A2 è difficile e lungo. Le cinque vittorie di fila, tolta Cantù, sono arrivate con squadre di pari livello.
La prima sfida contro una delle big non ha mostrato un gap così profondo, ma ha fatto capire ai biancorossi che non bastano tre buoni quarti per vincere. Subire 97 punti in trasferta rende praticamente impossibile una vittoria, troppi canestri subiti da giocatori forti, ma che contro Pesaro hanno realizzato il loro top stagionale, vedi l’argentino Redivo e il 19enne Ferrari, e questo non può essere che motivo di riflessione.
Un ko che potrebbe convincere la società a intervenire sula rosa. Lo staff tecnico continua a parlare di un esterno, ma sotto la Carpegna Prosciutto si conferma leggera con lunghi che, tolto De Laurentiis, tirano da fuori. Se poi a questo si aggiunge coach Leka che nel quarto periodo regala i centimetri in più a disposizione a Pillastrini, per Cividale tutto è diventato più facile. Che vincendo si prende un posto nella storia con la prima qualificazione alle finali di Coppa Italia dove sfiderà Rimini.
LA PARTITA
Un time out e tutto cambia. Almeno nel primo quarto. A Cividale parte male Pesaro, perché la squadra di coach Pillastrini sembra perfetta: la palla gira bene e finisce sempre all’uomo libero. Si spiega così ill14-7 inziale che poteva anche segnare il match. Ma è qui che Leka ferma tutto, lascia 20 secondi i suoi da soli a chiarirsi e poi interviene, dando le indicazioni che rianimano i gruppo. Incluso il cambio di Imbrò per un lento Bucarelli. Ahmad e King sono i primi a rispondere presente alle richieste dell’allenatore e segnano da ogni posizione. Maretto fa il lavoro sporco in difesa. Un break di 13 a 0 permette ai pesaresi di chiudere il quarto in controllo (21-27).
Ci si diverte sugli spalti, perché le due squadre corrono, creano gioco e quindi tanti tiri. Che spesso entrano visto che viaggiano entrambe sopra il 50%. I due quintetti si equivalgono e quando questo accade spesso si alternano dei break. Perché basta un attimo di rilassamento per regalare all’avversario il momento di gloria. Nel secondo quarto questo avviene quando la Carpegna Prosciutto prova a riallungare con Ahmad, implacabile da tre punti e vicino al ferro (foto Roberto Comuzzo). Peccato che poi nessuno marchi Redivo, semplicemente perfetto nei primi 15 minuti, che tra canestri, palle rubate e assist riporta Cividale avanti (33-30).
Un bel basket, il pubblico si diverte, incluso lo spicchio biancorosso. Se solo non ci fosse qualche forzatura di troppo da tre punti, Pesaro chiuderebbe avanti anche il secondo quarto. Quello in cui, nel finale, si è risvegliato Lamb, ex Vl oggi in forza a Cividale che coni suoi liberi vanifica una grande penetrazione di Imbrò che ha così dimostrato che se vuole può ancora battere l’avversario in palleggio (52-47).
Terzo quarto è un Sali e scendi con Redivo che continua il suo personale show contro qualunque avversario Leka gli metta davanti. Cividale prende il controllo del match, anche perché l’attacco si ferma troppo su Ahmad, mentre tra i padroni di casa cresce Lamb, che nei primi due quarti era sembrato u ex giocatore (73-66).
Quello che Pesaro sbaglia è accettare il ritmo alto di Cividale, che così può giocare con quintetti leggeri, costringendo così Spiro Leka a inseguire Pillastrini, sacrificando un ottimo Quirino De Laurentiis per giocare con Lombardi e King insieme. Questo significa tanti tiri da tre punti che però finiscono contro il ferro.
È il quarto forse più brutto da sei giornate, perché ricorda la VL che ha fretta e si accontenta di conclusioni rapide da lontano (14/40 da tre punti alla fine). Leka no riesce a cambiare il flusso negativo dei cinque minuti centrali, quelli in cui invece Pillastrini trova, oltre all’incredibile mano di Redivo, la sicurezza nell’area pitturata di Dell’Agnello e Ferrari, un 20025 che sembra nato per diventare una stella.
Il finale è amaro, perché il divario è anche ingiusto per quanto visto. La fotografia è la penetrazione di Rota a un minuto e mezzo dalla fine: palleggio, finta di passaggio, Bucarelli che va a farfalle e il piccolo play che appoggia il canestro che chiude il match (94-81).
Finisce con 38 punti di Redivo e la conferma che Pillastrini sa far crescere i giovani, lo fece alla Sutor con i suoi ‘Pilla boy’, lo fa oggi a Cividale con una serie di under 20 che già mangiano in testa a tanti esperti. Per Leka un pre match in cui ha dichiarato "siamo la miglior squadra del campionato stando alle ultime cinque giornate", e un finale in cui riflettere sulle pause in attacco e i mancati aiuti in difesa.
Raffaele Vitali