di Francesca Pasquali
PARMA/GROTTAZZOLINA - Richiama la curiosità dei visitatori la ragazza allo stand L 37 del padiglione 2. Taglia a mano una porchetta di tacchino, la specialità del salumificio Bacalini di Grottazzolina, prima in Italia ad averla prodotta.
Andrea Maroni, amministratore delegato dell’azienda, bell’idea che avete avuto. Com’è nata?
«Risale a qualche anno fa, quando la gente ha cominciato a chiedere prodotti più salutari. Ma bisognava dare qualcosa in più, così abbiamo preso le stesse erbe aromatiche usate per la porchetta di maiale e le abbiamo aggiunte al tacchino, che è una carne magra, con poche calorie, adatta una dieta migliore».
Poi che è successo?
«Che i mercati si sono evoluti e siamo stati invitati a lavorare altri tipi di carne e a fare altri tipi di prodotti per essere presenti nei mercati nazionali e internazionali. Siamo nati con la galantina di pollo. Poi, man mano, si sono aggiunti altri prodotti».
Un bilancio del primo giorno e mezzo di fiera?
«Clienti quasi tutti dall’Europa, soprattutto da Malta, Inghilterra e Belgio. Qualcuno chiede prodotti da portare in Nicaragua o in Corea del Sud, ma non tutti i prodotti possono essere esportati con certi criteri. Noi facciamo un prodotto delicato, che ha una “chef life” breve. Non possiamo arrivare molto lontano, ma in Europa ci arriviamo».
Come avete reagito al Covid?
«Abbiamo fatto un bel percorso. L’anno scorso siamo riusciti a trasformare le nostre produzioni. I clienti chiedevano altri tipi di prodotti e altri tipi di packaging e siamo riusciti a rimanere a galla. Quest’anno abbiamo fatto investimenti per poter essere pronti nel momento della riapertura dei vari mercati».
Il futuro?
«Ci concentreremo sul packaging. Stiamo facendo questo tipo di investimento perché è più facile portare il prodotto tipico nei vari mercati con una pezzatura bassa».