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Chiusure, pochi medici e donatori anziani: 7226 sacche di sangue nel Fermano. Simoni, Avis: "Nel 2023 nuove sedi e più giovani"

28 Dicembre 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – “Grazie ai donatori, perché donare il sangue e non solo è un atto di generosità”. La presidente provinciale Elena Simoni vuole guardare al bicchiere mezzo pieno, presentando i dati delle 12 sezioni Avis, coordinati dal centro trasfusionale guidato dalla dottoressa Siracusa.

Il 2022 si chiude con il segno meno. Anche a livello regionale c’è una flessione che gli ultimi mesi hanno resto meno pesante. “Il timore è soprattutto nazionale”. Sono 300 le sacche perse rispetto al 2021 nel Fermano. “Questo a causa delle 85 giornate di chiusura dovute alla mancanza di personale nei centri periferici e al Covid. Alcuni pensionamenti hanno ridotto il numero di medici”. Ma ecco il lato positivo: “Attualmente lo staff è composto da 5 dottoresse e un medico non dipendente, il dottor Rossi, che si preoccupa dei Sibillini. Siamo a pieno organico” prosegue la presidente Elena.

Il Covid continua a pesare: “Ci sono ancora molti contagi che spaventano i donatori, che sono ancora restii a tornare nei centri di raccolta. Tra l’altro il virus ha anche danneggiato lo stato di salute di alcuni donatori”. Nonostante tutto, il Fermano resta autosufficiente. “Questo ci fa essere soddisfatti”.

A oggi, mancando alcuni giorni, sono state raccolte 6122 sacche di sangue, 1104 di plasma. I donatori attivi sono 4200. Tra le varie territoriali, Porto San Giorgio ha perso il primato provinciale, con 1267 donazioni viene sorpassata da Fermo, 1299, che è tra le poche realtà in crescita (+7). Con Fermo crescono Monte Urano (+15), Monte San Pietrangeli e Torre San Patrizio. In grande difficoltà Sant’Elpidio a Mare e Montegiorgio, rispettivamente -157 e -88, con i dati in fase di definizione.

“Montegiorgio ha gli stessi problemi di Sant’Elpidio a Mare: sono le chiusure ad aver inciso, praticamente la metà delle 85 totali hanno riguardato i due comuni. Considerando una media di 14 al giorno, ecco spiegati i numeri”. Tutto questo non dovrebbe più accadere, visto che i medici ora ci sono. “A oggi, l’organico al completo dei centri dovrebbe garantire per il 2023 un ritorno alla normalità. Il vero problema nel 2022 è stato fino ad aprile, con due soli medici, e poi a luglio con il Covid che è tornato in auge tra i sanitari” prosegue la presidente.

Obiettivi del 2023 già definiti. “Innanzitutto torneremo nelle scuole, un aspetto che ci è mancato per colpa della pandemia”. Ad aumentare la sensibilizzazione sarà anche il nuovo percorso di studi in curvatura biomedica “che ci permetterà di tenere lezioni di ematologia allo Scientifico di Poto Sant’Elpidio” precisa Rossi.

Vogliamo aprire nuove sedi: Servigliano e Grottazzolina. Avere l’Avis nei piccoli centri è un modo di diffondere sempre più in maniera capillare la cultura del dono. Perno dell’attività resta il tentativo di dare dignità al centro di raccolta di Amandola, che tutt’ora avviene in un container”.

Il nodo Sibillini è difficile da sciogliere. “Abbiamo parlato con il direttore Grinta, ci ha sempre detto che la soluzione era dietro l’angolo. Ma siamo ancora qui” prosegue la presidentessa. Aggiunge Franco Rossi: “Il container sotto Covid non consentiva l’accesso al donatore, quindi tutta la parte burocratica veniva fatta all’esterno. Noi abbiamo un doppio problema, il luogo e il rinnovo dei donatori, che cominciano ad avanzare nell’età. Un territorio che si muove a livello interprovinciale e che quindi attira donatori anche da Force e Montemonaco. Noi ci proviamo, ma non basta”. La soluzione fisica resta il nuovo reparto di medicina, ma la strada sembra sempre più in salita.

L’altra grande sfida è di avvicinare i giovani, l’età media dei donatori è troppo alta. “Hanno il privilegio di poter donare, cosa che con gli anni può venire meno. Far capire l’importanza per la propria qualità della vita e di quella che si può migliorare all’altro è cruciale”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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