di Raffaele Vitali
FERMO – Chiude lo Spazio Betti, oggi è l’ultimo giorno che i protagonisti di un intenso anno di attività passeranno tra confronti, aperitivi e djset.
Chiude, ma non per sempre. Ne è sicuro Gianni Della Casa, il dirigente del comune di Fermo che più di altri si è speso per questo progetto che ha unito sociale, turismo, cultura. “Ci siamo già seduti alla scrivania con Stefano Ranieri (Agenzia Res) e il sindaco Paolo Calcinaro”. Con lui anche Fabio Ragonese, il funzionario del comune che si muove tra bandi europei e progetti.
“Termina per necessità, visto che devono partire i lavori in tutto il complesso monastico. Un intervento da cinque milioni di euro che riguarda il chiostro, il piano primo e secondo dove andrebbe l’ostello sopra l’attuale spazio Betti. Lavori che non interessano direttamente il piano terra, ma essendo adeguamento sismico l’impatto è totale” spiega Della Casa.
Cosa accadrà? “L’obiettivo è far proseguire l’esperienza. Per cui vogliamo trovare una location alternativa. I lavori dureranno almeno due-tre anni, quindi non possiamo trovare una soluzione tampone, ma degna. E la volontà c’è”.
Spazio Betti fino a oggi per il dirigente è stata una esperienza vincente. Bar, segretariato sociale, sala riunioni, spazi di coworking. “La cooperativa Res è intenzionata a investire in autonomia, i risultati li hanno galvanizzati. Ma l’amministrazione vuole supportare e mantenere la finalità pubblica. Quindi si cerca la miglior strategia” ribadisce.
È stata esclusa l’ipotesi del mercato coperto, il Comune ha altre idee e finalità. “Il Buc potrebbe essere il luogo giusto, gestito dallo Spazio Betti. Iniziative e servizi sarebbero garantiti. Resterebbe il nodo bar da risolvere”.
Un nodo fondamentale, visto che la parte commerciale è quella che garantirebbe la sopravvivenza del progetto anche senza soldi pubblici. Che però potrebbero continuare ad arrivare. “Sta per uscire il nuovo bando per concorrere al finanziamento della fase tre. Noi per la fase uno, coprogettazione Comune ed enti terzo settore, di cui Res è capofila, abbiamo ricevuto 100mila euro. Poi fase due e progetto finanziato con altri 450mila euro. Risorse che hanno consentito di finanziare la gestione di queste attività e attrezzature”.
Ora la terza fase a cui saranno ammessi i migliori otto progetti nazionali che otterranno un milione di euro. Fermo ci crede e ci prova, considerando che peer la prima fase son stati selezionati in 45, per la seconda in 16 e ora saranno solo otto.
“Aspettiamo il bando e ci proveremo. Spendo che tra tre anni, finiti i lavori, ci sarà un ostello da gestire, elemento che insieme con il bar darà solidità al progetto” conclude Della Casa. Che dalle 17 sarà, come tanti, allo Spazio Betti per vivere l’ultima lunga e intensa giornata di una esperienza vincente.