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Chimica green, metodo Montani e pensiero divergente: professori a confronto sulla didattica innovativa che piace agli alunni

10 Gennaio 2025

FERMO – Margherita Venturi, presidente della divisione didattica della Società Chimica Italiana, che raccoglie i 5mila iscritti italiani, è in collegamento con l’Istituto Montani di Fermo per presentare un innovativo seminario.

Il 17 gennaio, professori di ogni ordine e grado, si immergeranno in un mondo fatto di “creatività, studio dell’errore, di ricerca metodologica, il tutto in cerca di un pensiero divergente. Si parte dalla didattica della chimica, ma in realtà ci immergiamo in ogni disciplina. Andiamo oltre il metodo trasmissivo per entrare nell’ipotetico deduttivo che fa dell’errore un’occasione di osservazione e soluzione” spiega la dirigente Stefani Scatasta.

“Abbiamo pensato di scrivere un libro d’aiuto peer i docenti, da un alto l’apporto culturale della chimica, dall’altro i percorsi didattici, su cui ha contribuito anche il Montani di Fermo. Istituto in cui abbiamo organizzato anche una scuola di didattica nazionale” sottolinea Venturi. Nasce in questo contesto la presentazione del libro ai docenti di ogni livello: parliamo di primaria, medie e superiori.

“Vogliamo che sia un momento per cambiare idee. Un libro che i docenti possono poi comprare in libreria o in e-book. È pensato anche per i corsi universitari dedicati allo sviluppo della didattica e alla preparazione dei futuri docenti” ribadisce.

Nel merito entra la professoressa Teresa Cecchi: “Un progetto partito anni fa, legato al recupero di risorse cruciali per la transizione digitale tecnologica, dall’oro ai metalli preziosi. Questo percorso è diventato poi la base di un approccio laboratoriale che ha coinvolto docenti e alunni. Siamo partiti dal recupero di oro palladio e rutenio.

Ora stiamo lavorando su litio e cobalto, metallo strategico che porta con sé questioni etiche impressionanti. In Africa viene estratto da bambini che poi si ammalano e muoiono. Con gli alunni a luglio abbiamo svolto un percorso di recupero innovativo, utilizzando agenti estratti da scarti alimentari. Le molecole che la natura offre sono incredibili, lo scopo della chimica verde è proprio quello di valorizzarli. Al Montani abbiamo iniziato un corso di chimica verde. Questi alunni stanno portando la chimica un miglior avanti”.

Che la chimica verde sia il futuro, la presindete della società di chimica non ha dubbi: “E’ il futuro, soprattutto la chimica è fondamentale per lo sviluppo della società. Non dobbiamo sparecchiare la tavola periodica, usufruiamo a piene mani degli elementi naturali. Fino a ora molti elementi li abbiamo tombati nei dispositivi di uso quotidiano. Ma siccome ogni elemento ha un limite, dobbiamo alimentare buone pratiche, partendo dal recupero e il riciclo. Ma non basta, va fatto in maniera sostenibile. E questo insegna la chimica verde, le pratiche per riciclare e impattare meno con società natura e pianeta” ribadisce.

Il futuro è green anche a livello di posti di lavoro: “Sempre più industrie stanno cercando figure legate alla chimica verde, sono gli esperti del futuro” conferma la Venturi.

“Oggi il chimico ha la possibilità di inventare un lavoro. Fare della conoscenza una impresa, c’è spazio” ribadisce la Cecchi. “Chimica è creatività, forse la più creativa tra le discipline scientifiche. E per questo faccio i complimenti ai ragazzi” le fa eco Venturi. Sorridono i tre studenti, Michele, Patrizia ed Eros, il quarto, Riccardo è assente perché impegnato in una esperienza di scuola-lavoro.

“Per noi – raccontano – è stata la prima vera esperienza di ricerca scientifica, basata sulla creatività del chimico che ha saputo adottare metodi e strategie mai provate e pensate. Trovare un modo alternativo di migliorare un processo, agendo sui difetti: questo richiede capacità elastica da parte di chi fa ricerca. Magari la mia idea alla fine non funziona, ma genera spunti a un altro gruppo di ricerca”.

Sbagliare, ma non fermarsi se l’idea è buona. Anche questo è il mondo della chimica. E anche di questo si parlerà il 17, dalle 9 alle 13 al Montani. “Due ore di teoria, poi un laboratorio pratico. Qu si insegna una formazione a 360 gradi che parte dal metodo. Incontrare i doceti di ogni ordine e grado è fondamentale proprio per verificare la trasferibilità di un metodo di ricerca alle diverse discipline che fanno parte della scuola. Questo per noi è il metodo Montani, teoria e pratica. Noi vogliamo produrre il sapere, non solo riprodurlo. Per riuscirci, insieme incanaliamo la disubbidienza dell’adolescenza verso la creatività” conclude la dirigente Scatasta.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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