ANCONA - Il Festival del Giornalismo culturale ha Urbino come casa madre, ma parla a tutte le Marche. L’undicesima edizione dedicata alla lettura, “un po’ perché sono cento anni dalla nascita di Calvino, un po’ perché bisogna ricordare che leggere fa bene a tutti. L’asterisco sta proprio a significare che leggere fa bene a tutto” spiega la direttrice Lella Mazzoli.
Ricco il programma (5-8 ottobre) con tanti ospiti e panel per parlare del futuro del giornalismo nell'era degli schermi. Il festival 2023 si occuperà dei grandi cambiamenti avvenuti nel mondo della lettura, oltre che di arte, architettura, serie tv, letteratura, intelligenza artificiale. Piatto forte di questa edizione sarà una ricerca condotta sui ragazzi dai 14 ai 19 anni, “la generazione Z - ha spiegato Mazzoli -, che non legge meno degli adulti, ma lo fa su diversi device e segue i booktoker”.
A parte un paio di appuntamenti, tutto il festival si svolgerà nel Palazzo Ducale di Urbino, sede di una delle grandi corti rinascimentali e sfondo de “Il cortegiano di Baldassarre Castiglione, il primo libro sulla comunicazione” ha osservato Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale delle Marche.
Un programma molto ricco che parte dalla rilettura di romanzi classici per arrivare anche a nuove pubblicazioni dedicate al ‘leggere con orecchie’, visto che ormai la lettura usa ogni senso.
Da non perdere l’intervista spettacolo tra Giorgio Zanchini e Serena Dandini con brani lette di ‘cronache dal paradiso’, l’ultima opera della conduttrice televisiva. La lettura di testi di Rossella Postorino, che saprà coinvolgere tanti studenti delle scuole che in lei hanno un vero riferimento. Conclusione domenica sul ‘cosa leggono e come i giornalisti generalistici e cosa quelli culturali’. Un incontro – scontro tra mondi che hanno come fio conduttore la lettura. “Perché per scrivere bene bisogna leggere” ribadisce la Mazzoli.
C’è anche tanta arte, partner è la Galleria delle Marche diretta da Luigi Gallo. La dirigente regionale Daniela Tisi non può che dire ‘complimenti’. “La regione si fa bella con manifestazioni culturali di questo livello. Bisogna quindi sostenere questo tipo di iniziative che toccano aspetti chiave della società, come il nuovo modo di leggere e approcciarsi alla notizia. Importante è capire oggi la modalità di accesso del pubblico giovane all’apprendere”.
La dirigente garantisce anche risorse: “Cultura è servizio al benessere della persona. Noi con questo festival lo diamo a noi stessi e alle nuove generazioni. Giusto quindi supportarvi”.
Partner imprescindibile è Giorgio Zanchini, che dirige con la Mazzoli il festival: “Accanto all’elemento originale, la presentazione della ricerca sui giovani e la lettura, che riserverà sorprese, c’è un aspetto che emerge: ci siamo mossi negli ultimi anni all’interno dell’era della transizione digitale, l’abbiamo sfiorata seguendo i cambiamenti, mentre quest’anno il tema è al centro dele riflessioni. Partendo dalla ricerca, interrogando giornalisti ed editori sulla lettura”.
Chi forma i formatori? È una delle domande. “Chi forma i giornalisti, che sono i grandi mediatori, cosa leggono, cosa guardano. Come traducono il loro apprendere? E poi c’è il tema della trasformazione dei cervelli. A Roma molti insegnanti stanno misurando cosa significhi educare bambi che passano ore sullo schermo e non sulla carta. La difficoltà di lettura di un testo scritto ad alta voce è crescente. Cosa comporta? Domande enormi a livello antropologico. E anche di questo parleremo”.
Tra i tanti ospiti Rosella Postorino, Annalisa Bruchi, Agnese Pini, Vittorio Emanuele Parsi, Giorgia Cardinaletti, Andrea Vianello, Rosanna Cappelli, Serena Dandini, Giovanni Solimine, Giovanni Boccia Artieri, Michela Matteoli, Marino Sinibaldi, Lucia Goracci, Paolo Di Paolo, Alessandra Sardoni. E operativi ci saranno i neo allievi dell’Ifg.
@raffaelevitali