ANCONA – Il futuro dell’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara resta avvolto nella nebbia. Fabrizio Cesetti, consigliere regionale del Pd, chiede chiarezza. "Il presidente Acquaroli ha il dovere di venire in aula e dire con chiarezza se sia esistito davvero un accordo preventivo o contestuale tra Atim e Aeroitalia, tradottosi in un contratto di marketing da 750 mila euro, per incentivare la partecipazione di quella compagnia alla gara pubblica prevista dal bando Enac per i voli di continuità”.
Questo è il nodo centrale della questione secondo Cesetti, che di professione fa l’avvocato. La risposta dovrebbe arrivare martedì in consiglio, visto che il Dem ha presentato una interrogazione a risposta immediata.
"Il corrispettivo di 750 mila euro che avrebbe promesso da Atim a Aeroitalia con il contratto di Servizi di Marketing – spiega Cesetti – costituirebbe una palese alterazione del principio di libera concorrenza tra i singoli soggetti giuridici che partecipano o che avrebbero potuto partecipare in via autonoma alla gara. In altre parole, Atim avrebbe influenzato o alterato il risultato della gara che, senza l'intervento perturbatore costituito dalla promessa stessa, avrebbe avuto un diverso esito e verosimilmente sarebbe andata deserta, visto che Intrieri ha dichiarato che le condizioni attuali del bando, senza il contratto di marketing, non sarebbero per lui sostenibili”.
Se così fosse, stando a Cesetti “la vicenda configura una violazione delle norme poste a tutela dell'interesse pubblico. Anche solo per salvaguardare l'immagine della Regione Marche, va scongiurato qualsiasi accordo riguardante una exit strategy soft: credo che non sarebbe né legittimo né decoroso che chi ha operato in una diffusa violazione delle più elementari regole possa oggi pretendere e ottenere uno 'sconto' sui propri inadempimenti".
Detto questo, il consigliere eletto nel fermano non dimentica il punto per il gruppo Pd centrale: “L'abrogazione della legge istitutiva di Atim affinché la Regione Marche, anche attraverso le sue strutture organizzative, si riappropri delle proprie prerogative e possa adempiere ai propri doveri con trasparenza”.