"L'approvazione della proposta di legge per aggiornare le regole che disciplinano la circolazione dei veicoli dedicati alla micro mobilità elettrica è motivo di grande soddisfazione. Ora spetta al Parlamento coglierne i contenuti e apportare i giusti correttivi a una legislazione nazionale che pur avendo favorito la diffusione dei monopattini nelle città, con significativi vantaggi per il miglioramento della qualità dell'aria nei centri storici, ha trascurato importanti aspetti legati alla sicurezza dei pedoni e degli stessi conducenti. Tra l'altro, se il Parlamento dovesse rigettare le modifiche da noi proposte, la Regione Marche potrebbe promuovere una questione di legittimità davanti alla Corte costituzionale impugnando le norme nazionali concernenti la sicurezza della circolazione stradale che interagiscono con competenze regionali come la tutela della salute e la sicurezza del lavoro".
Che ci sia un vulnus nella legislazione nazionale è purtroppo dimostrato dall'alto numero di incidenti causati negli ultimi mesi da questi veicoli, talvolta anche con esiti mortali, in tutto il territorio nazionale. Oltre all'imprudenza di certi conducenti, le conseguenze di tali sinistri sono spesso aggravate dall'assenza di prescrizioni riguardo l'impiego di dispositivi di sicurezza e di coperture assicurative. Con il nostro intervento normativo, tali mancanze verranno colmate dall'estensione dell'obbligo del casco protettivo a tutti i conducenti, laddove oggi è previsto solo per i minori di 18 anni, e dall'introduzione dell'obbligo di assicurazione di responsabilità civile per tutti i mezzi, tanto che, chi ne sarà sprovvisto, andrà incontro a sanzioni amministrative da 500 a 1500 euro, con applicazione, per quanto compatibili, delle disposizioni dell'art. 193 del Codice della Strada che prevedono anche la confisca amministrativa del monopattino nel caso di circolazione con documenti assicurativi falsi o contraffatti. E' previsto poi l'innalzamento dell'età minima per la conduzione dei monopattini elettrici, portandola da 14 a 16 anni.
Ci tengo a ribadire che nella proposta non vi è alcun intento punitivo, ma la volontà di garantire diritti attraverso l'esercizio delle prerogative regionali. Per esempio salvaguardano dal rischio di incorrere in un infortunio in itinere quanti utilizzano i monopattini per recarsi in ufficio o in azienda. Ma anche la tutela della sanità pubblica dai costi sostenuti in caso di incidenti senza copertura assicurativa, costi peraltro evitabili o contenibili con l'utilizzo del casco. Si tratta, insomma, di modifiche di assoluto buon senso che affidiamo alle forze politiche in Parlamento, certi di un loro positivo accoglimento.