FERMO – Non è tutto oro quello che luccica quando si parla di edilizia. Del Superbonus si parla spesso, così come dei cantieri della ricostruzione, ma ora Lanfranco Ceroni, che guida la Cassa Edile e così dialoga con mille imprese, solleva un nuovo problema.
“Gli appalti pubblici del Pnrr non sono fatti bene. Non tanto per i prezzari obsoleti, ma perché sottostimati con computi del tutto carenti. Nei molti progetti valutati in questi mesi, c’è sempre di base un ammanco medio del 15%. Per tale motivo si invitano le amministrazioni ad affrontare con maggiore attenzione tale fase progettuale anche mediante le verifiche al progetto condotte con terzietà e attenzione” sottolinea Ceroni.
Un messaggio quindi a sindaci e compagni: “Altra questione. Troppe amministrazioni favoriscono ribassi insostenibili dove la spuntano imprese destrutturate e/o imprenditori sprovveduti. Poi nel migliore dei casi gli aggiudicatari se ne vanno prima ancora di iniziare i lavori causando la ripetizione della gara, mentre nel peggiore dei casi avviano i lavori, assumono le anticipazioni, e non riuscendo poi a completare le opere tengono in ostaggio comunità intere”.
Si rischia così l’incrocio letale: un’opera da realizzare in maniera antieconomica. “L’unico rimedio che può trovare l’appaltatore in questa situazione è quella di animare un contenzioso per cercare di recuperare quanto gli è stato tolto per un progetto carente o per un’ingiusta selezione”.
La critica di Ceroni agli amministratori è che “vogliono fare di più di quello che è possibile rispetto ai fondi messi a disposizione per l’opera. Se in certi casi può ritenersi un pregio tale modo di fare e rappresentare l’interesse pubblico, nelle opere pubbliche tale approccio è sempre sbagliato e porta ad effetti disastrosi”.
L’invito finale è a “predisporre progetti completi che non esasperino il confronto economico, anche ragionando su accantonamenti per far fronte a contingenze che sempre si verificano. Così facendo molte più opere potranno essere realizzate. Del resto è quello di cui hanno bisogno le comunità, non di mega progetti irrealizzabili”.
r.vit.