FERMO – Manca poco, ma fino all’ultimo giorno darà tutto per la Regione Marche. Luca Ceriscioli, il presidente, ha chiuso con successo una serie di azioni, in particolare di stampo economico. E quella della piattaforma 210 è stata davvero un successo che dimostra la ‘buona politica’: oltre 60mila pagamenti in due settimane per 60 milioni di euro già versati direttamente nei conti correnti su un totale di 210 milioni di misure straordinarie della Regione Marche per contrastare gli effetti economici negativi della pandemia.
“Al di là dei numeri notevoli anche delle persone raggiunte, emerge soprattutto l'efficienza del metodo, i contributi a fondo perduto che vanno direttamente nel conto corrente secondo il modello tedesco. Siamo riusciti a fare un'operazione notevolissima, con un fiume di pagamenti che hanno dato al cittadino un'idea diversa della pubblica amministrazione”.
Un esempio su tutti, il bonus bicicletta, quello che invece a livello governativo è rimasto sulla carta: “Tutti hanno ricevuto il contributo con chiarezza e trasparenza, anche una decina che erano in overbooking”.
Certo, non è tutto rose e fiori. E avvicinandosi la data che segna i quattro anni dalla prima devastante scossa che ha distrutto molti paesi delle Marche, il presidente fa il punto. Proprio mentre il Brancaleone del regista Solari si muove tra i paesi del cratere per portare il suo messaggio di lotta all’abbandono e al Covid).
“Nessun provvedimento finora ha sbloccato veramente la ricostruzione post terremoto. Il Governo non è stato capace di copiare se stesso, adottando il modello Genova (COME CHIESTO DAGLI INGEGNERI)”. Il sisma resta il grande rammarico per il governatore. “A distanza di 4 anni – aggiunge parlando con l’Ansa - vedo che andiamo avanti con le stesse regole che si usano in qualunque Comune d'Italia, ma peggiorate. Non è una cosa normale gestire così un'emergenza. Potevo varare una legge regionale per la ricostruzione? Sarebbe stata solo una provocazione, le competenze in materia sono tutte dello Stato”.
Purtroppo, a quattro anni di distanza, continua a prevalere il ‘che succede se semplifichiamo?'. “Che è successo a Genova semplificando? Hanno fatto un ponte. Da noi, semplificando, avremmo avuto 200 opere in più rispetto a oggi. Quattro Governi, ognuno con degli errori. Ma non si possono fermare per sempre i territori, la semplificazione prima poi arriverà”.
Raffaele Vitali