FERMO – È tornato in plancia di comando dopo due settimane di quarantena “e senza tampone perché non avevo sintomi”.
Uno dei motivi per cui Luca Ceriscioli, presidente della regione Marche, crede nell’ospedale Covid in fase di realizzazione a Civitanova, è che garantirà il ritorno alla normalità di altri nosocomi. Un esempio, il Murri, presidio chiave per la provincia, oggi è un ibrido, con parti sporche, ovvero con pazienti Covid, e parti pulite, pensiamo all’ultima raccontata, ovvero ginecologia. Civitanova, spiega Ceriscioli “è necessaria per permettere al resto degli ospedali di tornarsi ad occupare dei malati 'ordinari' recuperando anche quelli che in queste settimane non hanno avuto risposte al proprio bisogno di salute. Le altre patologie non sono scomparse”.
COVID 100
Si chiude così la richiesta di sindaci come Alessio Terrenzi, di fermare il progetto civitanovese, “pronto 2,5milioni di donazioni e 6milioni di euro di attrezzature”, per investire sulle strutture esistenti. Ma anche su questo secondo aspetto dello stesso argomento, Ceriscioli è chiaro: “Abbiamo già usato strumenti straordinari per potenziare spazi. Abbiamo usato quello che era necessario”.
COVID E ALBERGHI
Dove invece il presidente apre è sull’uso di alberghi per i pazienti e non solo, altro tema caro a Terrenzi e altri colleghi preoccupati per la gestione familiare delle persone sintomatiche o non. Fino a oggi la direzione dell’Area Vasta 4 si era detta non favorevole, ma qualcosa potrebbe cambiare. La linea della regione Marche.
“Abbiamo dato traccia alle Aree vaste per potersi muovere su più fronti per la ricerca di alloggi. Due le necessità: la prima è quella per i dipendenti che non si sentono sicuri e vorrebbero evitare di tornare a casa a dormire. La seconda riguarda i pazienti in uscita che non si sentono ancora pronti per tornare in famiglia. Diverso invece il discorso per i pazienti in isolamento domiciliare, quella è una richiesta emersa più dai sindaci che dalle Asur. Ritengo che sia possibile stilare convenzioni con gli alberghi se necessario”.
MASCHERINE E TAMPONI
Infine le mascherine: “Stiamo predisponendo un'ordinanza sull'uso delle mascherine – conclude il presidente Ceriscioli -. Vorremmo condividerla con il ministero della Salute anche per uscire da un percorso frammentario. La nostra scelta che ha un duplice valore. Da una parte insistiamo con i cittadini sul fatto che se abbiamo questi risultati è perché i nostri comportamenti stanno arginando il virus e quindi bisogna continuare su questa strada e dall'altra diamo una spinta per iniziare a ragionare sulla fase 2. Certo, va risolto il problema che le mascherine al momento non ce le hanno tutti”. e con le mascherine il presidente vorrebbe anche fare più tamponi: “Se Roche terrà fede alla sua parola fornendo con continuità il reagente questo non sarà un problema".
r.vit.