FERMO - Come sta l’economia marchigiana? Che la moda non stia bene, è evidente. E anche le ultime notizie, tra moratorie dei debiti non concesse dalle banche e credito d’imposta vicino alla soluzione ma non risolto, non migliorano il quadro.
Ma il problema non è solo di scarpe e vestiti, è tutto il sistema economico regionale in difficoltà. Come certifica la camera di commercio guidata da Gino Sabatini: rispetto al 2023, il secondo trimestre del 2024 fa registrare un -41,3% di export attestandosi sui 7 miliardi e 200 milioni di euro, l’export marchigiano nel secondo trimestre 2024 registra una flessione anno su anno del -41,3% che risente del dato del farmaceutico verso la Cina. Senza articoli farmaceutici, l’export scende a 6 miliardi e 211,2 milioni, un calo del 6,8%.
“Impatta il settore farmaceutico, sia chiaro. Ma non posso non concentrarmi sull'emergenza del comparto moda e calzature, sorte che condividiamo con altre regioni italiane come la Toscana. È un settore che fino a dicembre dello scorso anno aveva contribuito favorevolmente alla crescita tendenziale del nostro export e a metà del 2024 va peggio di inizio anno: il calo delle esportazioni del TAC è del 5,7%, percentuale assorbita quasi tutta dalla provincia di Fermo" sottolinea Gino Sabatini.
Che di questo ha subito parlato con l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, che sta partecipando da protagonista ai vari tavoli nazionali convocati dal ministro Urso. “Momento critico per le imprese marchigiane, in particolare per la moda, settore che impatta sul sistema socio economico della regione, avendo da sempre caratterizzato i nostri territori. Per questo cerchiamo di sostenere le imprese in più modi” riprende Antonini.
La regione prova a supportare attraverso bandi, due quelli in campo in questo periodo: uno sulla twin transition, uno per l’internazionalizzazione. “Tra qualche settimana scadono i termini per presentare progetti sul Bando che sostiene le strategie di internazionalizzazione, fortemente richiesto dalle imprese, che ha una dotazione di circa 10 milioni, dedicato sia alle PMI (in forma singola o aggregata) che ai consorzi per l’internazionalizzazione”.
In chiusura Sabatini, impegnato tra bandi fiere e credito, manda però anche un messaggio tra il critico e il costruttivo al sistema moda: “Va riformato il modello culturale e l'approccio del comparto verso un mondo che non è più quello conosciuto dalle generazioni da cui l'intrapresa calzaturiera marchigiana è partita, il tutto mettendo al centro il made in Marche, occorre far conoscere la filiera per rafforzarla e valorizzarla con tutti i nuovi mezzi a disposizione. Speriamo anche con il riconoscimento della Camera Marche dal Mimit come Casa del Made In Italy” conclude il presidente camerale.
Che poi lascia sul tavolo i numeri: il farmaceutico è sceso dell’82,4% rispetto al primo semestre del 2023, le imbarcazioni dimezzano l’export, 231 milioni mentre si apre il salone di Cannes, le calzature da sole con 658 milioni perdono il 7.4%. guardando al macro, i macchinari valgono 1 miliardo e 68, la moda 1,2 miliardi, cresce solo l’abbigliamento, i mezzi di trasporto 377milioni, in calo del 31%, i metalli con 860milioni restano quasi stabili. Si confermano in crescita i prodotti alimentari, 223 milioni.
A livello di province, l’export è negativo in tutte. Lasciando fuori dall’analisi Ascoli Piceno, segnata dal farmaceutico, Fermo perde 5,2% e si ferma a 619 milioni, mentre Macerata è stabile con il suo miliardo. La Germania saluta il primo posto e vede scappare via la Francia, 769milioni contro 784. Sul podio gli Usa seguiti da Belgio e Spagna.